Dal portale GoMarche.it, grazie a Luca Lorenzetti riportiamo la seguente notizia:
“Se debbo andare in questa città detta Ancona, in questa regione italiana praticamente sconosciuta al mondo civilizzato che chiamate Marche, mi occorre un’accurata e attendibile informazione su tutti gli aspetti della vita di quei luoghi…” Esordisce così lo Sherlock Holmes di Joyce Lussu, impegnato in una missione segreta nella città dorica. Il leggendario investigatore, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle con A study in scarlet nel 1887 e protagonista di ben 62 avventure celebri in tutto il mondo, viene stavolta inviato nelle Marche dal Ministero della guerra britannico alla ricerca di una fabbrica austro-tedesca di torpedini sottomarine. Nelle Marche del 1908, in un mondo che inizia a respirare le tensioni che pochi anni dopo porteranno al primo conflitto mondiale, Holmes attraversa la regione con il tradizionale aplomb che lo contraddistingue. Forse meno geniale che nelle versioni di Conan Doyle, ma più turista affascinato dalle bellezze naturali, Holmes non si ferma solo ad Ancona, ma attraversa varie zone, da Falconara a Loreto, da Recanati a Civitanova, soffermandosi a Porto San Giorgio “Piccolo paese di artigiani e pescatori nelle Marche meridionali”. Scenario centrale resta il Monte Conero, di cui il protagonista osserva con attenzione tutte le caratteristiche, alla ricerca di un angolo nascosto che possa custodire il terribile segreto che cerca di smascherare. I temibili armamenti teutonici vengono infine svelati nella Grotta degli Schiavi, antro realmente esistente, ma la cui bocca fu occultata da una frana nel 1920.
Joyce Lussu nasce a Firenze, l’8 maggio 1912, da genitori marchigiani, entrambi con ascendenze inglesi. Per via dell’esilio a cui è costretto il padre a causa del regime fascista, Joyce vive all’estero gli anni dell’adolescenza, maturando un’educazione non formale, ispirata agli interessi della famiglia per la cultura e l’impegno politico. Ottiene la licenza di Liceo Classico con esami da privatista nelle Marche, tra Macerata e Fermo. Si sposta quindi in Francia e in Portogallo, e si laurea in Lettere alla Sorbona di Parigi e in Filologia a Lisbona. Tra il 1933 e il 1938 è in più zone dell’Africa; l’interesse partecipe per la natura e per lo sfruttamento colonialistico di genti e paesi, resteranno, da adesso in avanti, motivazioni fortemente legate alla sua scrittura ed alla sua vita in genere. Insieme al fratello Max, Joyce entra a far parte del movimento "Giustizia e Libertà" e nel 1938 incontra Emilio Lussu, che diventerà suo compagno e marito fino alla morte - e con lui vive la drammatica e spericolata vicenda della clandestinità, nella lotta antifascista. Viene onorata con la medaglia d’argento al valor militare. Il suo impegno continua con la scrittura, impegnandosi per la conquista dei diritti civili delle culture più emarginate, come il popolo curdo. Traduce il più grande poeta turco: Nazim Hikmet e la poesia d’avanguardia africana e asiatica. Cerca di diffondere soprattutto tra i giovani la memoria storica, base della consapevolezza e responsabilità morale. Muore a Roma il 4 novembre 1998, lasciando oltre 20 opere scritte sui temi che più l’hanno coinvolta e interessata.
A proposito del libro di Joyce Lussu citato dal portale, si intitola Sherlock Holmes, anarchici e siluri, è pubblicato da Robin Edizioni, e costa 7,74 euro. E' acquistabile su IBS:
http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1353&c=GQTOM6QW0M2XC
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