La questione presentata ne I tre frontoni è alquanto complessa. La signora Maberley si rivolge a Holmes per fare luce su un problema di carattere privato. Dopo la morte del figlio Dougles, la donna racconta di avere ricevuto una strana richiesta: qualcuno vuole assolutamente entrare in possesso della sua casa di Harrow; per questo è in grado di offrire un’offerta immensa. La condizione è però che la signora Maberley lasci la proprietà immediatamente, abbandonando l’intero mobilio e le suppellettili. L’intera vicenda sembra infittirsi quando in assenza della signora, degli ignoti entrano nella sua abitazione e rubano dei documenti appartenuti a Dougles, ma un foglio lasciato sul pavimento rivelerà l’impianto di una torbida storia d’amore in grado di mettere in serio imbarazzo tutti i protagonisti. Una curiosità: tra il cast, nei panni di Dora, la figlia di Edward Harwicke, il nostro Dottor Watson.
Lo scenario che fa da sfondo a Shoscombe Old Place è assolutamente differente. Stiamo infatti per affrontare un’avventura incentrata sull’affascinante mondo dei cavalli e sulle scommesse a esse legate. Il titolo è preso dal nome di una tenuta di campagna dove Sir Robert Norberton alleva purissimi cavalli da corsa; la tenuta appartiene alla sorella Lady Beatrice, allevatrice di cani spaniel. L’allenatore di cavalli di Sir Norberton si reca da Holmes in preda all’ansia per le condizioni mentali del suo principale. A suo dire si sono verificati inquietanti fenomeni non tutti giustificabili con le momentanee difficoltà finanziarie di Sir Robert il cui destino appare ormai legato alla vittoria di Shoscombe Price al derby che li a poco si correrà. A Holmes e a Watson non rimane che recarsi a Shoscombe alla ricerca della verità, che si rivelerà alquanto triste.
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