Esce ad ottobre Il Mandala di Sherlock Holmes, traduzione dall’inglese di Grazia Maria Griffino (Pagine 304 – Euro 16,00) Nel 1891 l’opinione pubblica scoprì con orrore che Sherlock Holmes era morto precipitando nelle Cascate di Reichenbach insieme con il Dottor Moriarty, genio del male e suo avversario di sempre. Due anni dopo, tra lo stupore generale, Holmes riapparve, e confessò a un incredulo Watson di essere stato in Tibet dove, tra l’altro, aveva avuto «il piacere di visitare Lhasa». Di questi due misteriosi anni non si è mai saputo nulla. Jamyang Norbu finge di essere entrato in possesso di una scatola di latta arrugginita, ritrovata a Darjeeling dentro un muro crollato in seguito a un terremoto. La scatola contiene un plico accuratamente legato con uno spago e sigillato con ceralacca. È il resoconto scritto da Mookerjee – la spia indiana che in gioventù ispirò Kim a Kipling – dei suoi viaggi in Tibet in compagnia di Sherlock Holmes. Così adesso sappiamo quanto il principe dei detective sia stato vicino al Grande Gioco, al Colonnello Creighton, a Lurgan Sahib e al mondo di Kim. Possiamo seguirlo mentre avanza per roventi e polverose pianure diretto a Simla, Capitale estiva del Raj inglese, o mentre supera gli alti valichi che conducono ai vasti e silenziosi altopiani del Tibet. Tra gli splendori medievali di Lahsa intrigo e tradimento abitano la notte, e conducono all’inevitabile battaglia finale sui ghiacci himalayani, dove ancora una volta Bene e Male si affronteranno. Jamyang Norbu è nato nel 1944 a Lhasa da un’agiata famiglia di commercianti. Il padre, grazie all’esperienza acquisita nei molti viaggi di lavoro, fu consapevole prima di altri dei rischi corsi dal suo Paese così, quando nel 1950 le truppe cinesi cacciarono il Dalai-Lama, non si fece trovare impreparato. Jamyang ha studiato alla (/St Joseph School/) di Darjeeling, e a partire dal 1967 ha ricoperto vari incarichi nel Governo Tibetano in Esilio. Per un breve periodo è stato membro dell’Esercito di Liberazione Tibetana e nel 1970 ha partecipato al Primo Congresso dei Giovani Tibetani. In seguito ha diretto l’Istituto Tibetano di Arte Drammatica (1979-1984), e come lettore ha diffuso la cultura del proprio paese nelle principali università di tutto il mondo. È autore di Guerrieri del Tibet (biografia di un guerriero Kampa), di Illusione e realtà (una raccolta di scritti politici), di cinque pièce teatrali e di un libretto d’opera. Nel Mandala di Sherlock Holmes è riuscito a coniugare magistralmente la sua antica passione per l’investigatore di Baker Street con l’impegno politico e l’amore per il suo sfortunato Paese.  Collana: Narrativa/Mente 16 (14,5 x 22 cm) ISBN 88-461-0040-9.