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Delitti incrociati
Racconto di Fabio Lotti
Presentazione
Questo è un racconto davvero singolare. Il commissario Marco Tanzini di Siena ha novant’anni con un “piede e tre quarti nella tomba”. Prima di tirare il calzino vuole raccontare una storia di casi raccapriccianti che gli sono capitati nella sua lunga carriera di piedipiatti. Una serie di morti assassinati nella sua città e dintorni che non sembrano collegati da nessun filo logico. Hanno, però, due aspetti in comune: tutti in qualche modo se ne sono volati via dalla terra per colpa di qualche pianta velenosa dal nome piuttosto eccentrico ed hanno stretti in una mano, sinistra e destra alternate, alcuni pezzi degli scacchi: un pedone nero, uno bianco, un Cavallo, un Alfiere e così via. Un mistero che verrà scoperto con una di quelle felici intuizioni che capitano ogni tanto nella vita. Il vecchietto, tuttavia, non si limita solo a raccontare (con un certo sforzo e lacune temporali) la sua storia, ma svela anche qualche aspetto peculiare della nostra società e della vita di tutti i giorni. Un lungo racconto arguto, ironico, spero divertente che non manca di prendere in giro anche la realtà politica ed i suoi principali rappresentanti.
P.S. L'autore ha scritto questo lungo racconto qualche tempo fa e quindi oggi i personaggi politici sarebbero in parte diversi.
Il Solito Enrico
Il nome e cognome dell’autore di Sherlock Holmes e le ombre di Gubbio pubblicato da Hobby and Work 2006, mi ha praticamente invitato a dare vita al giochetto di parole del titolo.
LeggiDashiell Hammett, un uomo tranquillo alla "scuola dei duri"
"La prima persona dalla quale sentii chiamare Poinsonville [città avvelenata, nostra nota] la città di Personville fu un certo Hickey Dewei, un individuo rosso di capelli e notevolmente sporco [...] Costui però chiamava anche 'bietelle' le bretelle. Quindi non mi preoccupai di ciò che aveva combinato col nome della città [...] Qualche anno dopo andai a Personville e capii meglio."
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