Ricerca: «perche-non-hanno-chiesto-a-evans»
La misteriosa morte di Ippolito Nievo
Chi ricorda ancora oggi Ippolito Nievo? Il nome è conosciuto se si ha familiarità con una strada o una piazza che ne porta il nome, il più preparato probabilmente saprà che è l’autore delle Confessioni di un Italiano, un voluminoso romanzo storico, tanto amato da Calvino, che a scuola ci hanno insegnato ad odiare
LeggiRennes le Chateau, Il Mito.
Si perde il conto dei libri e degli autori che hanno trattato del piccolo paese francese Rennes Le Chateau, non ultimo l’arcinoto bestseller americano divenuto saga e film il cui nome è meglio tacere
LeggiHoward Hughes, l’uomo che segnò un’epoca
Pochi uomini nel corso della storia hanno saputo imprimere la traccia duratura del loro passaggio caratterizzando un’epoca
LeggiPerché leggo (leggiamo) romanzi polizieschi
Ogni tanto mi vengono queste domande...
LeggiMisteri Mari Amori
Non la faccio lunga perché è nel mio DNA di non farla lunga...
LeggiSouvenir
Racconto di Donatella Fabbri
Anche il giorno di Natale Sherlock Magazine vi propone un raccontino giallo; è il nostro piccolo regalo... L'autrice ringrazia gli amici calabresi che l'hanno aiutata nella "traduzione", visto che DOnatella è fiorentina!
LeggiDelitti incrociati
Racconto di Fabio Lotti
Presentazione
Questo è un racconto davvero singolare. Il commissario Marco Tanzini di Siena ha novant’anni con un “piede e tre quarti nella tomba”. Prima di tirare il calzino vuole raccontare una storia di casi raccapriccianti che gli sono capitati nella sua lunga carriera di piedipiatti. Una serie di morti assassinati nella sua città e dintorni che non sembrano collegati da nessun filo logico. Hanno, però, due aspetti in comune: tutti in qualche modo se ne sono volati via dalla terra per colpa di qualche pianta velenosa dal nome piuttosto eccentrico ed hanno stretti in una mano, sinistra e destra alternate, alcuni pezzi degli scacchi: un pedone nero, uno bianco, un Cavallo, un Alfiere e così via. Un mistero che verrà scoperto con una di quelle felici intuizioni che capitano ogni tanto nella vita. Il vecchietto, tuttavia, non si limita solo a raccontare (con un certo sforzo e lacune temporali) la sua storia, ma svela anche qualche aspetto peculiare della nostra società e della vita di tutti i giorni. Un lungo racconto arguto, ironico, spero divertente che non manca di prendere in giro anche la realtà politica ed i suoi principali rappresentanti.
P.S. L'autore ha scritto questo lungo racconto qualche tempo fa e quindi oggi i personaggi politici sarebbero in parte diversi.
La sconfitta di Sherlock Holmes (1905)
Racconto di K.V.V.
Avvertenza (di Fabio Scaletti)
Il presente racconto, ritrovato nell’edizione n. 22 del 28 maggio 1905 della Domenica del Corriere, è opera, secondo la nota introduttiva redatta dal settimanale, di un romanziere russo, tale K.V.V., che lo aveva pubblicato su un giornale locale. Rientra dunque il quel genere narrativo prova vivente della narrativa ancora viva che è l’apocrifo. Si tratta di un racconto molto interessante perché, oltre a essere prestigioso per la sua –antichità– (basti notare che Conan Doyle non aveva allora ancora scritto il quarto romanzo e le ultime due raccolte di racconti del canone) e ad illustrare in modo brillante alcune situazioni della realtà russa dell’epoca, mette sotto la lente d’ingrandimento il metodo investigativo e raziocinativo di Sherlock Holmes, con un esito sorprendente. E’ un racconto che va ad arricchire il filone dei gialli che strizzano l’occhio alla storia e alla teoria del giallo, filone che certo costituisce una delle espressioni più raffinate e accattivanti della letteratura poliziesca.
Traduzione dal russo di A. Battara (opportunamente aggiornata).