Il bacio del calabrone di Giancarlo De Cataldo, Einaudi Stile Libero Big 2024.

Torna ancora in scena il melomane pubblico ministero Manrico Spinori o, per essere più precisi, Manrico Leopoldo Costante Severo Fruttuoso Spinori della Rocca dei conti di Albis e Santa Gioconda. Insomma il “contino”. Questa volta lo troviamo alle prese con un omicidio che sembra avere come assassino un calabrone (sapremo in seguito trattarsi di una vespa mandarina giapponese). Sì, proprio un calabrone che ha punto l’allergico Tito Cannelli, titolare di una maison, nel laboratorio dei costumi del Teatro Costanzi di Roma procurandogli  fine vita per shock anafilattico. Dopo la prima di una Traviata piuttosto brutta alla quale ha assistito anche il nostro Manrico che a sua volta fa fuori l’”assassino”  con una schiccherata di pollice e medio. Durante la cena post-opera ha incontrato  l’affascinante Vera Grant  della rivista “Absolute Fashion” colpito dal suo collo “stratosferico”, la voce “armoniosa” e le orecchie “delicate dalle piccole punte irregolari” (ti pareva…) che lo mette al corrente della situazione di quel mondo lussuoso e intricato della moda.

Naturalmente il Procuratore della Repubblica Gaspare Melchiorre, ovvero la “volpe argentata” suo amico, gli affida l’incarico di risolvere il facile caso nel più breve tempo possibile. Caso che si rivelerà per niente facile perché si troverà invischiato in  un mondo di corruzione, avidità, sfruttamento, conflitti, gelosie, affari sporchi dove non mancherà nemmeno il doppio gioco e la mano della criminalità organizzata.  E arriveranno altri morti ammazzati…

Sarà davvero dura per il nostro e la sua “banda” delle walkirie femminili tra le quali spicca l’ispettrice Deborah Cianchetti “un metro e ottanta di tatuaggi” a farci sorridere con il suo spigliato dialetto romanesco. Anche perché coinvolto nella nuova situazione sentimentale con Vera mentre si sta spengendo quella con l’ultima fiamma Maria Giulia. E ad un certo punto pensa perfino di abbandonare l’inchiesta…

Una storia di intrighi e intrallazzi economici e di potere a cui si aggiungono gli eventi sentimentali e personali di certi personaggi compreso il “contino”. E sarà proprio il sentimento, il credere nell’amore, lo sconcerto e il disgusto nel vederlo distrutto a farci comprendere il perché di certi delitti.

Buona lettura.