Sherlock Holmes – Omicidi sotto la lente di Stefano Attiani, Sergio Cova, Elia Giovanaz e Jacopo Francesco Jannelli, Luca Martinelli, Giacomo Mezzabarba, Roberto Vianello, Mondadori 2024.

Presentando questi sei racconti di autori italiani con brevissimi spunti non posso fare a meno di citare la splendida introduzione del nostro Luigi Pachì, esperto curatore dei suddetti, partendo da Una scommessa per Watson di Stefano Attiani. Qui Holmes è deciso a risolvere un omicidio preso a caso sul giornale senza spostarsi da casa e nel tempo di una fumata di pipa. Un po’ alla Nero Wolfe, insomma. E il caso arriva con la morte dell’italiano Tonio Polsini precipitato dal quarto piano di una casa a Kensington che intendeva svaligiare passando dalla finestra della sala da pranzo. Pare che fosse fidanzato con la domestica portoghese MaryBeth Ricardo. Mancata vittima la vedova signora Harriet Stoughton. Semplicemente il problema va risolto spedendo Watson ad indagare sul posto. Poi ci penserà Holmes, con l’aiuto di un Irregolare di Baker Street e di un pappagallo, a chiarirne tutti gli aspetti.

Il secondo racconto Sherlock Holmes e l’assassino senza orme di Sergio Cova ci presenta un delitto davvero particolare. Quello del “ricco e stravagante” David Flynn abitante in una grande villa di campagna, ritrovato dalla saltuaria governante Amanda Hale nei dintorni della tenuta, disteso sulla neve macchiata di sangue con tagli  alle braccia, alle spalle e in testa.  Niente orme sulla neve. Strano…Che sia opera di un fantasma?… E la stessa fine era toccata ad un gregge di pecore! Una spiegazione sembra davvero impossibile. Ma non per Holmes a cui basta un po’ di carne cruda, un guanto di cuoio molto lungo e un fischietto per chiarire l’incredibile omicidio.

Nel terzo racconto Sherlock Holmes e l’avventura dei cinque peccatori di Elia Giovanaz e Jacopo Francesco Jannelli, siamo di fronte all’arrivo, in quel di Baker Street 221B, di “un bizzarro messaggio, contenente alcuni versi tratti da un bestiario medievale scritto da Cecco d’Ascoli.” Ne seguiranno altri dove vengono citati certi animali che rappresentano proprio gli aspetti più bestiali dell’essere umano. E, ad ogni messaggio, un omicidio come se si trattasse di una vendetta. Ma perché le lettere sono state inviate a Sherlock? Cosa c’entra lui in questa storia?… Per risolvere l’intricato problema l’Investigatore, che ad un certo momento perde pure la fiducia in se stesso, dovrà spostarsi, insieme a Watson, in varie città dell’Europa giungendo a Firenze luogo dello scontro finale.

Arriviamo ora al quarto racconto Sherlock Holmes e l’avventura delle flapper girls di Luca Martinelli dove, a fine giugno 1925, saremo di fronte all’assassinio di lady Berry nella sala da biliardo della sua dimora uccisa con un taglio alla gola mediante un kriss, ovvero un pugnale malese, dopo aver trascorso insieme al marito “una nottata di bagordi tra cabaret e locali da ballo per poi concludere la serata in casa del marchese Niccolini.” Qui c’è stata una sfida fra la suddetta e la signorina Courtney Gillies per una gara “di ballo scandaloso e sguaiato come il charleston” vinto da quest’ultima. E lady Berry non l’ha presa bene. Di mezzo pure la gelosia che l’uccisa se la intendeva con un altro uomo. Non facile per Holmes risolvere il caso essendo vittima del pregiudizio sulle donne che stanno cambiando. Ma una mano può dargliela il ritrovamento sulla scena del crimine di una sigaretta Dunhill…

E passiamo al quinto racconto La compagnia dei cacciatori di Giacomo Mezzabarba, un vero e proprio “cold case coloniale” in quanto trattasi di una serie di omicidi ai danni di certi soldati inglesi che hanno fatto parte dello stesso reparto in India. Chi può essere il responsabile di questa strage? Quale il motivo? Per capirlo occorre ritornare indietro nel tempo al 1877 quando era stata compiuta l’orrenda strage di una famiglia nella quale si era salvata solo una bambina di sette anni. Una storia davvero dolorosa anche per Holmes e non è detto che l’assassino debba venire punito…

Termino queste brevissime e incomplete note (chiedo venia) con Sherlock Holmes e il sarto di Savile Row di Roberto Vianello.

Qui siamo di fronte ad un uomo ucciso nel suo negozio di abbigliamento dove si stanno recando Holmes e Watson per l’acquisto di un nuovo guardaroba del dottore piuttosto in carne. Accanto al morto Phileas Fogg, celebre per il suo giro del mondo in 80 giorni, trovato dal nostro immarcescibile Duo con in mano uno strano coltello sporco di sangue. Ma, giura,  non è lui l’assassino, mentre l’ispettore Gregson la pensa diversamente. Perciò deve essere arrestato. Ad Holmes bastano delle piccole impronte di scarpe trovate sul luogo del delitto e l’arma proveniente da Hong Kong per smascherare il vero colpevole. 

Naturalmente in questi ottimi racconti, costruiti con l’abilità tipica degli autori, sono poi rappresentati tutti gli aspetti particolari del nostro immarcescibile duo insieme a vecchi e nuovi personaggi ben calibrati e ai vari sentimenti dell’animo umano tali da mantenere sempre viva l’attenzione del lettore sino alla fine. 

Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo infine Armi per delitti canonici di Luigi Pachì, una gradevole esposizione di pubblicazioni dove appaiono proprio certe armi usate dall’assassino.

Buona lettura.