Il college di Dorothy L. Sayers, Mondadori Big 2024.

I mallopponi con oltre quattrocento pagine non mi sono mai piaciuti. Troppa fatica per uno che è nato il primo maggio, festa dei lavoratori. Ma se si tratta di Dorothy allora è tutta un’altra cosa…

Già sin dall’inizio quando Harriet Vane, autrice di storie poliziesche, si reca allo Shrewsbury College di Oxford per la festa dell’anno accademico su invito di un’ex amica malata, restiamo ammirati dalla presentazione di una cospicua varietà di personaggi femminili di ogni tipo che rimangono impressi nella memoria. Con qualche disappunto di Harriet che forse si pente di avere accettato l’invito. Anche perché incominciano ad arrivare segnali inquietanti come il ritrovamento di un foglio con un disegno “brutto e sadico” e un altro riguardante il suo passato sotto processo per una ingiusta accusa di omicidio dell’uomo con cui viveva senza essere sposata dalla quale era stata assolta anche per merito dell’amico lord Peter Wimsey.

Ma non è finita qui perché nel College succedono altri fatti inquietanti come messaggi dispregiativi inviati al corpo docente infilati dappertutto con lettere ritagliate dai giornali, graffiti osceni, la nuova biblioteca buttata all’aria e in seguito anche il refettorio. Chi può essere l’artefice di tutto questo? Quale l’oscuro motivo?…

Per il buon nome del college questi orribili fatti devono rimanere solo circoscritti all’interno e allora con l’aiuto di Harriet bisogna indagare attraverso colloqui con tutti i personaggi possibili dai quali emergono chiacchiere, pettegolezzi, maldicenze e pregiudizi. Seguiti dagli inevitabili assilli, dubbi, pensieri…

Con l’arrivo inaspettato di Peter Wimsey le cose incominciano ad essere esaminate dal punto giusto. Per lui non c’è bisogno di uno specialista di malattie mentali per capire chi potrebbe essere il colpevole perché non si tratta di pura perversità. Dietro si nasconde di sicuro un metodo preciso e dunque occorre un “ragionamento rigoroso senza pregiudizi”. La faccenda rimane comunque inquieta, complessa e pericolosa (verrà buttata all’aria anche l’aula di scienze) e la stessa Harriet rischia di essere uccisa…

Di mezzo troveremo pure il classico terribile passato che ritorna funesto. Ma è meglio ascoltare con calma, con molta calma Peter Wimsey che ha risolto il problema. E poi vedere come andrà a finire il suo innamoramento di Harriet. Seguiamolo…

Buona lettura.

P.S. Qui non abbiamo solo l’indagine poliziesca ma di tutto e di più sulle donne e sugli uomini, sui libri, la cultura, la filosofia di vita del tempo e altro ancora come anche la classica citazione di Sherlock Holmes.