Sherlock Holmes – Assassinio al contrario di Tim Major, Mondadori 2024.
Al 221B di Baker Street si presenta la scrittrice di mystery Abigal Moone che si firma con lo pseudonimo di Damien Collinbourne. Ha un metodo oltremodo singolare di costruire trame. Tutte le mattine osserva la gente con regolarità scegliendo uno sconosciuto che le sembra la vittima adatta al suo racconto. Poi inventa un sistema per ucciderlo che trasferisce nel romanzo in corso. Per quanto riguarda l’incredibile caso sottoposto a Sherlock la vittima designata è stata il signor Ronald Bythewood, il cui nome l’ha appreso leggendo il “Times”. L’ha seguito per giorni alla Tate Gallery, dove si soffermava ad osservare un quadro in particolare, e poi quando andava a bere ad una fontana pubblica. Quindi per ucciderlo ha pensato di avvelenare l’acqua, inserendo nella cannella una capsula morbida di gelatina nell’ora del suo arrivo. Tutto si è svolto come previsto. L’uomo ha bevuto, poi si è diretto a Vauxhall Park dove l’ha visto cadere a terra e morire. Incredibile coincidenza fra le circostanze di morte inventate e la realtà!…
Caso ah hoc per il Re degli investigatori. La situazione diventa difficile per la signorina Moone quando da Holmes arriva Lestrade con una novità. Il morto stringeva in una mano un biglietto strappato dove è scritto “DC DID IT” ossia “E’ STATO DC” che rappresentano le iniziali dello pseudonimo. Tra l’altro hanno in mano anche il taccuino degli appunti che le era stato rubato. Dunque per Lestrade l’assassino è la scrittrice, non c’è alcun dubbio. Ma Holmes non è di questo avviso…
Occorrerà una ricostruzione accurata dei movimenti del morto descritti da Abigal che si presenta come una donna straordinaria per Watson, intelligente, calma e riflessiva, capace di provocare una crepa nella sua “abituale imperturbabilità”. Ronald Bythewood è stato avvelenato con il fenolo e Abigal rischierà la stessa fine, dandosi poi alla fuga.
Per Holmes bisogna interpretare meglio il biglietto strappato e studiare la vita del morto che si presentava anche con un altro nome, aveva una relazione difficile con la moglie ed era appassionato alle gare dei piccioni, lui stesso avendone uno molto bravo. Attirandosi, perciò, qualche antipatia tra gli amanti del genere.
Il caso è difficile e complesso, ma basta andare in uno dei pochi ristoranti di Londra che tiene una certa marca di cognac (piaceva a Ronald) e l’incredibile assassinio al contrario è risolto. Parola di Holmes. E noi gli crediamo.
Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo Abigal Moone, una cliente molto impegnativa di Luigi Pachì. Come sempre ottime notizie sulla vita e le opere dello scrittore e qualche spunto sul presente romanzo che ci presenta una interessante signorina Moone.
Buona lettura
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