Sherlock Holmes – Il manoscritto scomparso di Mark Twain di Roger Riccard, Mondadori 2024.

E’ ormai da troppo tempo che non succedono fatti sanguinosi e Holmes non ne può più di stare con le mani in mano. Per lui, rivolgendosi a Watson, “i criminali di Londra sono diventati una confraternita di pigri!”. Ma, fortunatamente, al 221 B di Baker Street arriva nientepopodimeno che Samuel Clemens, alias Mark Twain, a chiedere il suo aiuto perché qualcuno gli ha rubato “la vita”. Ovvero una raccolta di annotazioni e manoscritti per farne un’autobiografia. Furto avvenuto nello studio del Laugham Hotel dove alloggia con la famiglia.

E allora via all’ispezione nel luogo del “delitto” dove opera già l’ispettore Stanley Hopkins contento dell’aiuto di Holmes. Dopo una accurata analisi svolta con la solita lucidità l’Investigatore è sicuro che si tratti di una vera messinscena attraverso falsi indizi sparsi ad arte per depistare (vetro rotto, impronte sul tappeto, brandello di stoffa…). Semplicemente qualcuno è entrato con la chiave o il passe-partout, ha preso i documenti, li ha messi dentro una borsa e poi gettati fuori ad un secondo “collega” che, dalle impronte e dai resti trovati, indossa stivali militari e fuma sigarette francesi.

Il furto preannuncia un riscatto? Una vendetta? Oppure si vuole sfruttare gli scritti a proprio vantaggio? Bisogna avere un colloquio con tutti gli ospiti dell’hotel per sapere se hanno notato qualcosa di strano. Tra questi c’è Adelaide Savage, conosciuta in passato da Watson, che creerà fermenti sentimentali nel nostro dottore. E, sotto la stanza di Clemens, alloggia il ladro John Clay in libertà vigilata da sorvegliare anche durante la performance strepitosa di Mark Twain al teatro Hippodrome. Aggiungiamo la fuga dell’attore Smith che potrebbe sfruttare le carte a suo vantaggio e la presenza del giovane Ward figlio di Harrison James, conte di Roseboro. I sospettati non mancano…

Questa volta Watson occupa una posizione di spicco, tutto preso dai ricordi della moglie Mary e i battiti del cuore per Adelaide (sarà ricambiato?). Inoltre si ammala curato dalla signora Roseboro ex infermiera, e lo vedremo anche guidare una nuova auto con il motore a scoppio a trentacinque chilometri l’ora!

Abbiamo poi i classici momenti di Sherlock che alterna un’attività frenetica a stati di intensa concentrazione, e non mancano le buone mangiate in qua e là senza eguagliare, però, la superba cucina della signora Hudson.

La ricerca dei possibili ladri non è facile e Holmes si avvale anche dell’aiuto dell’ex criminale Shinwell Johnson, fino a quando una luce si accende attraverso l’arrivo di un pacco particolare con ceralacca verde tipica della Corona britannica. E allora bisogna andare da Mycroft…

Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo Mark Twain e il misterioso furto al Langham Hotel del nostro Luigi Pachì.

Dopo avere spiegato i motivi dell’insuccesso iniziale di Uno studio in rosso, trasformatosi invece nel tempo nel più grande successo di Holmes, Luigi ci offre spunti sulla vita e l’opera dell’autore, compresa la presente storia.

Buona lettura.