Dalla parte del ragno di Cristina Rava, Rizzoli 2024.
Ad Albenga succedono degli strani avvenimenti: uno che dà di matto, uno che si suicida e uno che improvvisamente sparisce. Spieghiamoci meglio. Il matto è l’avvocato Giordano Bruno Siri, tradito dalla moglie e lui stesso traditore con una bella gnocca che lo lascia. E allora fuori di testa corre per le strade in slip e calzini urlando frasi sconnesse. Suicida il dottor Natale Mortigliengo, direttore di una casa di cura, che si è sparato in bocca (il motivo lo conosceremo più avanti). Infine chi sparisce all’improvviso è il gelataio Isidoro Zoldan che farà di tutto per non essere trovato. Perché? Quali sono le sue intenzioni?…
Ma non è finita qui. Abbiamo poi la celebre pianista Norma Picolit, amica della dottoressa Ardelia Spinola fidanzata con il commissario piemontese in pensione e profiler Bartolomeo Rebaudengo, in relazione amorosa con la falsa cieca Serafina. Resasi conto, un giorno, di questa inaspettata verità Norma entra in una crisi profonda.
La trama si aggroviglia ancora di più con la scoperta dell’uccisione della citata Serafina alla quale hanno anche chiuso le palpebre con della colla. Naturalmente la prima indiziata è proprio Norma che in passato aveva già compiuto un’azione delittuosa.
Dunque inevitabile un grande lavoro per la polizia e il nostro duo Ardelia-Bartolomeo chiamati a collaborare come consulenti esterni dalla dottoressa Marino. Altro personaggio particolare, capace di aggiungere nuove sorprese, è Dorotea Mortigliengo che ha scoperto il motivo del suicidio di suo padre.
Avremo perciò, all’interno dello spettacolare paesaggio ligure, una lunga catena di eventi fra loro connessi composta di tradimenti, ricordi dolorosi, dubbi, ambiguità, sofferenze e abusi perpetrati nell’infanzia dentro le stesse famiglie che si ripercuotono tragicamente nella vita attuale.
Ma chi è l’assassino?…
Buona lettura.
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