Solitamente su queste pagine quando si parla di apocrifi si parla praticamente sempre di apocrifi sherlockiani. Tuttavia questa volta voglio proporre ai lettori un apocrifo di Nero Wolfe. Lo ha scriitto Robert Goldsborough e si intitola Nero Wolfe – Un porto sicuro.
Questo romanzo resterà in edicola per tutto il mese di marzo ed è uscito nella collana Il Giallo Mondadori n. 3225.
Nella vecchia casa di arenaria sulla Trentacinquesima Strada Ovest di Manhattan è una sera come altre. A sei anni dalla fine della guerra la vita nella residenza segue la sua tranquilla routine, ignara del violento scossone in procinto di turbare la pace domestica. Nero Wolfe e Archie Goodwin stanno cenando con cotolette d’agnello e pomodori quando dalla porta d’ingresso del palazzo entra sanguinante e stramazza al suolo Theodore Horstmann, il giardiniere preposto alla cura delle orchidee gelosamente custodite nella serra sul tetto. Vittima di un pestaggio brutale, l’uomo finisce in coma senza poter fornire dettagli utili a ricostruire l’accaduto. Di questo deve occuparsi il valido Archie indagando al McCready’s, un ritrovo per scaricatori di porto non lontano dai moli sul fiume Hudson, dove Theodore trascorreva il tempo libero giocando a bridge in una stanza sul retro. Non il più pericoloso degli ambienti, a prima vista, se non fosse che girano voci di traffici loschi. Per scoprirne la natura, introdursi sotto falso nome nella cerchia degli avventori sembra l’espediente più efficace. Nessuno però, nemmeno l’onnisciente Wolfe, è preparato a conoscere l’agghiacciante verità.
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