Sherlock Holmes- Il delitto Trepoff di Luca Sartori, Mondadori 2023.
Tempo di guerra, siamo nel marzo 1917, quello in cui il dottor Watson si appresta a rivedere l’amico Holmes nella campagna del Sussex dove si è ritirato a fare l’apicoltore. E qui scoprirà che ha scritto un resoconto su un caso avvenuto quasi trent’anni prima. Ovvero sul delitto Trepoff che Watson stesso potrà leggere, riscrivere e pubblicare. Naturalmente questa volta con la voce narrante dell’Investigatore.
La storia parte dall’inverno 1888 quando a Sherlock arriva “una richiesta d'aiuto dall'ambasciata russa d'Inghilterra. A Odessa, durante una riunione riservata, è stato assassinato il conte Trepoff, capo della sezione locale dell'Ochrana, la polizia segreta dello zar. Gli hanno sparato alle spalle, quasi a bruciapelo, al modo in cui vengono giustiziati i criminali e i traditori. Il caso sembrerebbe già risolto, perché c'è un reo confesso: uno studente rivoluzionario che si era detto pronto a collaborare con le autorità. Se non fosse che a costui sarebbe stato materialmente impossibile commettere l'omicidio. Non solo era stato perquisito e aveva un cappuccio nero sulla testa, privo di fori per gli occhi, ma la stanza in cui Trepoff lo stava interrogando era chiusa a chiave e sorvegliata.”
Caso ad hoc per il Nostro che ipotizza due possibilità: l’assassino uno sconosciuto venuto a sapere della riunione segreta, oppure uno degli stessi partecipanti. Intanto è meglio leggere attentamente il rapporto che gli è stato consegnato esposto nei minimi particolari sull'accaduto. E poi via all’esame accurato del luogo del delitto, l’appartamento al 12 di rue Tchaekovsky con il tenente dei gendarmi Maksim Brodsky fermamente convinto della colpevolezza dello studente rivoluzionario Pribluda. Ma Sherlock la pensa diversamente e già qualcosa frulla nella sua testa, anche se per ora solo delle “ipotesi disordinate” da mettere al loro posto.
Sarà una indagine complessa impegnato in continui colloqui con i vari personaggi che possono fornirgli spunti importanti come la moglie dell’ucciso, gli agenti della polizia segreta dello zar Beckendorff e Lepofsky, e lo stesso Pribluda. A complicare la faccenda ecco l’arrivo di Porfirij Petrovic, già giudice istruttore in Pietroburgo, con una idea del tutto nuova: Petroff si è fatto sparare da Yegoe Pribluda rimorso nella coscienza per una sua vigliaccheria del passato. Se a ciò si aggiunge anche la scoperta che non fosse proprio fedele alla moglie…
Le domande fioccano: insomma chi è l’assassino? Un nemico che simpatizza per la causa anarchico-rivoluzionaria? Un traditore? Come ha fatto a scomparire? Quale il movente? Politico? Un rimorso? O dettato da qualche particolare sentimento?…
La storia si svolge in una città, Odessa, importantissimo porto franco dell’impero, curata nei minimi particolare, con le sue belle vie, le piazze, la difficile convivenza fra le varie etnie e le varianti dialettali compresa, anche, la sua particolare cucina (vedi la bouillabaisse, i khinkali, il forschmack, la kvass…). Inoltre l’autore semina in qua e là una serie di indizi sparsi come il fazzoletto da signora sul luogo del delitto, il camino della stanza, le chiavi, la poesia in cirillico, il daltonismo, le due pistole, per solleticare le cellule grigie del lettore, creando anche particolari atmosfere e personaggi ben rilevati.
Alla fine classica riunione dove lo Sherlock-Sartori dimostra tutta la sua abilità nel mettere insieme le varie tessere del puzzle. Insomma siamo di fronte ad un racconto ottimamente costruito sia dal punto di vista storico-geografico-culturale che da quello prettamente del whodunnit.
Buona lettura.
Per concludere Sherlock Holmes alle prese con un delitto della camera chiusa del nostro Luigi Pachì che riporta esaustive notizie sull’autore e diversi spunti su questa nuova avventura di Sherlock.
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