Anno 1888, una città in bilico tra luci e ombre, tra progresso economico e arretratezza dei diritti sociali. È qui che lo scrittore e giornalista Fadi Musa ci conduce con il suo romanzo I Signori di Whitechapel (Edizioni Mea).
Andiamo a scoprire un libro che ben si inserisce tra il genere Giallo – Thriller e la Fiction storica, ambientato nella Londra vittoriana di fine Ottocento.
Fadi, Whitechapel è un luogo misterioso e complesso, come potremmo descriverlo?
È l’angolo della città dove si nascondono i reietti, gli emarginati e i criminali. Se Londra fosse un appartamento, Whitechapel sarebbe il sotto del tappeto o la soffitta, dove vengono nascosti gli oggetti che non vuoi far vedere agli ospiti o che vuoi dimenticare.
In quelle strade si muovono i mostri… si tratta “solo” di personaggi spietati capaci di ogni genere di nefandezze o anche di mostri interiori che abitano la loro psiche?
Ci sono sicuramente mostri interiori a muovere le azioni dei protagonisti. La stessa Whitechapel può essere vista come il mostro interiore della città di Londra. Il romanzo si svolge a fine Ottocento e la capitale inglese sta vivendo un periodo florido dove gli effetti della rivoluzione industriale si fanno sentire e vedere nella quotidianità. Azioni e oggetti fino a pochi anni prima impensabili sono ora possibili, tutto sembra a portata di mano e l’ottimismo è palpabile, eppure esistono ancora dei lati scuri. La povertà, la superstizione, la violenza e lo sfruttamento sono tuttora presenti ma celati. È il caso di Jack lo Squartatore a renderli improvvisamente visibili.
Quale rapporto ti lega a Londra?
Ho vissuto a Londra per un po’ e l’ho adorata. Ricordo la prima volta che ho girato per le strade del centro. Ho avuto una strana sensazione di déjà-vu. Era come se ci fossi già stato, eppure, come dicevo era la prima volta. Alla città sono molto legato anche perché ero molto giovane all’epoca, ed è lì che ho fatto le prime esperienze da giovane adulto.
Un mix di cruenti fatti di sangue e torbidi intrecci, ma troviamo anche umanità nelle tue pagine?
I protagonisti del romanzo sono persone che sono nate e cresciute in un ambiente difficile e violento che le ha plasmate a sua immagine e somiglianza. Questo però non li rende meno umani e come tutti provano sentimenti di affetto, amore e, in alcuni casi, molto rari, sono capaci di importanti gesti di altruismo.
“Scrivo per evadere dalla routine”. Questa è una tua dichiarazione. In chiusura, cosa ti ha lasciato aver conversato con chi viveva ai margini della società e guardato il male negli occhi?
Scrivo per evadere dalla routine e per vivere avventure che nella vita reale non potrei mai intraprendere. L’avventura di Whitechapel mi ha divertito e terrorizzato nello stesso tempo. Divertito perché adoro le storie gangster, terrorizzato perché l’ambientazione è tutt’altro che rassicurante, soprattutto quando entra in scena Jack lo Squartatore. La storia si svolge lontano nel tempo, ma vi sono realtà simili anche oggi. Esplorare il disagio e il male del 1888 mi ha dato un assaggio di quello attuale. La povertà estrema porta spesso ad azioni estreme e alla delinquenza. Quello che si può imparare da avventure di questo tipo è che nessuno deve essere abbandonato.
Titolo: I Signori di Whitechapel
Autore: Fadi Musa
Casa editrice: Edizioni Mea
Costo: 15 euro
Pagine: 450
ISBN 9791280301253
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