Per cause innaturali di P.D. James, Mondadori 2023.
L’ispettore capo Adam Dalgliesh, dopo un periodo difficile, si è preso una vacanza di dieci giorni a Monksmere sulle coste dell’East Anglia presso la zia Jane, per riposarsi e riflettere se convolare a giuste nozze con Deborah Riscoe. Solo che i morti proprio non lo lasciano in pace. In questo caso trattasi dell’autore di gialli Maurice Seton ritrovato cadavere in una piccola barca a vela con le mani tagliate. Proprio come nella trama che la scrittrice di successo Celia Calthtrop aveva suggerito a Maurice stesso, spiegandogli che “sarebbe stato un bell’inizio per un giallo descrivere un cadavere senza mani che va alla deriva in una barca”! In seguito verranno addirittura ritrovate le pagine di un manoscritto incompiuto proprio di Seton, il cui contenuto pare alludere ai dettagli della sua fine…
La faccenda si complica ancora di più quando si scopre che la mutilazione non sembra essere stata la causa della morte, ma che sia avvenuta solo per evento naturale. Comunque perché tagliare le mani? Che significato può nascondere questo orribile gesto? E in seguito avremo anche un altro morto, questa volta avvelenato.
Intorno al primo cadavere gira una serie di personaggi ognuno dei quali espone i suoi movimenti il giorno fatale, ha il suo bravo alibi, magari sostenuto da un’altra persona e non fa mistero di avere qualche idea su chi potrebbe essere l’assassino. Complicando ancor più l’indagine che nel frattempo viene portata avanti da Dagliesh, dato che una tempesta non permette l’arrivo della polizia.
Proprio il nostro ispettore capo sarà al centro della scena. Non si fa mancare niente, via al Club dei Cadaveri frequentato da Maurice, via al Cortez Club di Soho dal criminale Luke per sapere qualcosa sull’ultimo giorno del morto. Pensa e ripensa, rimugina, cammina, in un incredibile miscuglio di ragionamenti, dubbi, osservazioni e deduzioni, movimento, tensione e pathos.
Quando il tempo si è calmato ecco giungere Reckless, ispettore della polizia di Suffolk, con il quale Dalgliesh non avrà proprio un bel rapporto. Ma ancora una volta arriva improvvisa la terribile tempesta, il vento come un animale impazzito, il frangersi del mare, il rumore della pioggia, qualcuno in pericolo, qualcuno da salvare. E Dalgliesh non si tira indietro.
L’autrice mette in campo una incredibile capacità di creare personaggi con tocchi magistrali tali da rimanere impressi nella memoria, insieme ad una osservazione attenta e accurata nei minimi particolari anche dei luoghi in cui si svolgono le scene, per cui il lettore si trova immerso lui stesso, spesso insieme a Dalgliesh, in una determinata, particolare atmosfera. Alla fine sarà l’assassino stesso a mettere insieme i puzzle della storia. Ma il matrimonio con Deborah?…
Buona lettura.
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