Come sottolinea giustamente Mauro Boncompagni nella sua bella introduzione “Diciamo la verità: in tempi come questi in cui i casi di femminicidi efferati e brutali si moltiplicano, non solo in Italia, si potrebbe subito osservare che un’antologia gialla dedicata alle donne pericolose non sembra proprio riflettere il problema delle relazioni attuali tra i sessi.” Ma “il tema della femme fatale”, aggiunge, “è un archetipo inossidabile più forte dei mutamenti del rapporto uomo-donna nel corso dei secoli…”
O vediamo che cosa ti combinano queste signore e signorine…
Il signor Guelpa di Vance Thompson
Nel presente caso la donna pericolosa sembra rappresentata dalla signora Bertha Benton che alla morte improvvisa del marito se ne va a riscuotere una cospicua assicurazione. Solo che al funzionario capo ufficio Liquidazioni George Ringgold, sembra di averla già vista. E infatti viene fuori che in altra occasione si era presentata con il nome di Beth Forsythe a reclamare l’assicurazione sulla morte del precedente marito…
Una faccenda intrigante per il signor Guelpa, famoso criminologo francese, che si troverà a dipanare la matassa. Non la faccio lunga. La signora Benton sparisce e sembra che si sia rifugiata nella casa del professor Ledsky, dove è invitato lo stesso Guelpa per motivi di interesse comune. Inoltre abbiamo una certa signorina Kittie Glenn alla ricerca disperata del suo uomo che si rivelerà essere stato proprio il signor Benton! E non è finita…
Al centro della scena si staglia il nostro Guelpa, un ometto dai baffetti ben curati nero rossicci come le sopracciglia e i pochi capelli bianchi, che a primo acchito appare insignificante. Invece per trent’anni era stato a capo del laboratorio della polizia scientifica di Lione ed aveva scritto dei libri “che costituivano la base di ogni biblioteca di criminologia.” Sua caratteristica l’esclamazione “Ma guarda, guarda!” quando scopre qualcosa di interessante e la creazione di vere e proprie immagini nella sua mente dall’esame di certi particolari.
Durante l’indagine si troverà di fronte a problemi veramente difficili costituiti da un morto ammazzato, persone che non sono quelle che sembrano, complotti vari e perfino l’ipnotismo! Alla fine, comunque, arriva liberatoria “Ma guarda, guarda!”…E abbiamo pure una storia d’amore.
Non si sa mai di Peter Cheyney
L’investigatore privato Slim Callaghan se ne sta in vacanza con il suo aiutante Windemere Nikolls nella locanda Luna e Stella quando arriva la signora Paula Denys a proporgli un lavoro. Cioè quello di recuperare la Corona dei Denys, gioiello tempestato di pietre preziose che ha fatto rubare dalla cassaforte del marito Arthur da un ladro di nome De Sirac. Il problema è che De Sirac non glielo vuole consegnare se non dopo il pagamento di diecimila sterline!
Facile per Callaghan riprendere la Corona con qualche cazzotto ben piantato e portarla alla signora. Solo che la mattina dopo questa se ne è già partita. Callaghan scoprirà: 1) esiste davvero una signora Paula Denys; 2) la donna che si faceva passare per lei si era fatta tingere i capelli e sapeva cose che normalmente non poteva conoscere come, per esempio, la combinazione della cassaforte. Che vi sia implicata anche la vera Paula Denys?…
Qui mi fermo. Non voglio scoprire di più. Aggiungo solo che ci sarà di mezzo anche Irana, la sorella di Paula, e un’altra ragazza. Callaghan pensa, rimugina, riflette ma, soprattutto, entra in azione. Con l’aiuto del fidato Nikolls. E arriva il morto ammazzato…
Ora dovrà dipanare una matassa intricatissima costellata di bugie su bugie tra una bevuta di whisky, una tirata di sigaretta e qualche bacio (attrae il gentil sesso). Ma anche lui è bravo nel congegnare e ricomporre a suo vantaggio certi fatti. Sia con gli innocenti, con la polizia e l’assassino. Basta solo un triplice bluff!…
La bottiglia di champagne di J.S.Fletcher
In prima persona dal criminologo Campenhaye. Il signor Charles Becker è stato ucciso nel salotto della sua casa in Shaftesbury Avenue da un pesante colpo alla nuca. Sul tavolo una bottiglia di champagne, sotto il suo corpo un bicchiere rotto e un sigaro schiacciato. Niente furto perché tutto in ordine e niente arma del delitto. Evidentemente è stato colpito da un uomo che l’aveva accompagnato…
Ma ecco arrivare a trovarlo monsieur Gourgand, proprietario di un hotel privato frequentato dal criminologo, che mette in luce un particolare importante. Ovvero l’entrata in scena di una ragazza che la sera del delitto era con il morto. Ci risiamo. Ma non è detto che…
Ancora una volta tre storie bene accorpate da Mauro Boncompagni con personaggi diversi e particolari. Le donne, in questi casi, sono pericolose ma l’uomo quasi quasi se le merita…
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