Una Sirena a Settembre di Maurizio De Giovanni, Einaudi 2021.
Se vogliamo conoscere una storia dobbiamo andare dalla Signora. Che in questo caso abita nei Quartieri Spagnoli di Napoli. E lei ce la narrerà con la sua voce limpida e piena di emozione, partendo dagli antefatti che sono importanti per i personaggi proposti e le situazioni iniziali. Come nel caso di questa storia, la storia della Sirena.
Qui abbiamo subito un paio di personaggi particolari: Marco ed Ester, fratello e sorella somigliantissimi. Marco ha un diploma ma non trova lavoro se non quello al nero. Comunque è deciso a tutto, proprio a tutto pur di aiutare Ester, bloccata in carrozzella. Che si spaventa del suo proposito e gli ricorda gli insegnamenti della mamma. Il loro padre, sempre ubriaco, si era schiantato una notte contro un palo della luce.
Aggiungo: la dottoressa Settembre Gelsomina (Mina), bella da farsi notare, che lavora in un Consultorio dei Quartieri Spagnoli come assistente sociale, divorziata e innamorata del dottor Domenico Gammardella, praticamente il Brad Pitt dei suoi sogni; l’altrettanto bella Susy Rastelli, attuale fidanzata di Claudio De Carolis magistrato sostituto procuratore, ex marito di Mina, che conduce nella TV locale la trasmissione Il canto della Sirena; Giorgio, ingegnere informatico, costretto a fotografare di nascosto per lo zio Giacomo, investigatore privato, la “zoccola” Marcella; l’uomo seduto a bere whisky sul divano cercando l’errore della sua vita (sapremo in seguito che si tratta del faccendiere Luca Braschi), ovvero la moglie Maresa non all’altezza del compito come pensava. E di non essere stato capace, lui stesso, di controllare il figlio Ettore che ha preso una brutta strada.
Ci sono, poi, due fatti importanti da segnalare: l’episodio riguardante lo scippo della borsa di una vecchia signora che cade, finisce in coma e viene ricoverata in ospedale; quello del piccolo Geppino di sette anni che lotta con un cane per strappare un pezzo di pane, scena trasmessa dalla TV locale. Due episodi tali da mettere in moto i personaggi citati e altri che se ne aggiungeranno con tutta la loro spiccata, eterogenea personalità (ricordo a braccio il maresciallo Antonio Gargiulo, le amiche di Mina, ovvero Greta, Delfina e Lulù, il portiere del consultorio Giovanni Trapanese detto Rudy, Anna, autrice della citata trasmissione Il canto della Sirena, ovvero Topo Spennato…). A cercare di risolverli, perché non la convincono, proprio Mina Settembre con l’aiuto del ginecologo Mimmo Gammardella. Ma occhio a certe Sirene che ammaliano con il loro canto e ad altre tatuate su certe braccia. Meno male che c’è la Signora (una delle tante nostre mamme o nonne, ma potrebbe impersonare lo stesso autore…) che ci guida lungo un percorso accidentato, ci fa conoscere certi dettagli, ci offre consigli e dritte, mentre sbuccia patate o taglia pomodori e melanzane, a dipanare i fili dell’intricata matassa. Altrimenti saremmo caduti nel caos più profondo. Perché un discreto caos c’è, via, tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli e nelle storie che si intrecciano dove viene fuori un mondo di violenza, di truffe, di inganni, con la prepotenza e il denaro a farla da padrone. Ma dove si può trovare ancora qualcuno che crede nella giustizia e nell’amore.
Oltre ai fatti, a certi fatti di carattere sociale e personale (ah, la vita!) e alla Napoli bella e malfamata, al centro si staglia la magia della scrittura di Maurizio De Giovanni che volteggia sinuosa tra i sentimenti più contrastanti. Ora semplice, leggera, genuina, ora forte, dura, affilata, graffiante, ora ironica e pronta a creare macchiette e situazioni comiche capaci di aprire la bocca al sorriso perfino in certi impensabili momenti. Capace, anche, di farci riflettere e commuovere.
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