Dallo scorso marzo è disponibile un nuovo capitolo della saga ideata da Augusto De Angelis e che vede come protagonista il Commissario De Vincenzi.
Con Il Banchiere Assassinato ci ritroviamo catapultati nella Milano degli anni Trenta, tra intrighi, sotterfugi e un omicidio di facile soluzione, ma solo all’apparenza. Il Banchiere Assassinato è stato scritto nel 1935 ed è, a tutti gli effetti, ilprimo caso del Commissario Carlo De Vincenzi, capo della squadra mobile diMilano. Uomo sofisticato e dagli interessi sincretici, attento alle evoluzioni delsuo tempo, Carlo De Vincenzi è il primo commissario “seriale” a tutto tondodella narrativa crime italiana. Il primo investigatore che si allontana dal metodo“scientifico” alla Sherlock Holmes, per affidarsi a termini di ricerca che prima ditutto indaghino le psicologie, le motivazioni interne e più profonde, dei suoiindiziati. Come farà qualche anno più tardi, George Simenon con il suo Maigret,De Angelis immagina una indagine che parte dalla ricostruzione dei “viventi”,per comprendere le ragioni della vittima e, quindi, risalire al colpevole effettivo.E in questo primo romanzo, vediamo il suo Commissario alle preseproprio con un caso che, all’apparenza, sembra di facile risoluzione: tutti gliindizi portano a un solo colpevole. Eppure un piccolo dettaglio e l’acutaosservazione di De Vincenzi, lo convincono ad andare più in profondità, senzafermarsi alla soglia dell’evidenza. Uno scenario ancora meglio definito e unritratto perfetto che troviamo proprio nella prefazione di questa edizione de I Dobloni , scritta da Annalisa Stancanelli .
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