Delitto sul lago di Dario Sardelli, Einaudi Stile Libero Big 2022.
Andiamo subito al sodo. Roma, una mattina di luglio e caldo boia. Il morto è Valerio Campi, nato e residente nella capitale, trovato senza vita dentro un lago tra la Prenestina e via di Portonaccio. E chi deve indagare è il vicequestore Piersanti Spina del commissariato VI di Tor Pignattara. Quarant’anni, insensibile per una rara malattia al caldo e al dolore, capace “di rimanere lucido, asciutto e presente a se stesso anche quando l’afa si faceva impossibile.” Deve controllare la sua temperatura corporea con l’orologio da polso altrimenti sviene. Appassionato di fumetti, fuma sigarette ayurvediche, si sposta con la Twizy e tende ad essere piuttosto calmo. Coadiuvato da una squadra variegata da molti punti di vista che comprende il medico legale Roberto Rella “monologhista comico” sempre pronto alla battuta sarcastica; il poliziotto Karim Taofik Mohamed di genitori tunisini che tutti chiamano Aldair, pelle scura e occhi azzurri; l’agente napoletana Flavia Pepe bellissima dalle tendenze amatorie particolari; l’ispettore Tonino Mio e il questore Barletta deciso a creargli problemi con la minaccia di un trasferimento.
Dalle indagini risulta che Valerio Campi era sempre al verde, era stato picchiato da qualcuno e costretto a vendere il suo bar. La faccenda si complica quando viene ripescato un altro cadavere in fondo al lago, ovvero il fu Marco De Leo proprietario di un negozio di sigarette, anche lui oggetto di estorsione da parte di una potente famiglia: i Dossena. E il Nostro non avrà pace fino alla cattura del picchiatore Attilio Dossena, noto negli ambienti della mala come King Kong. Anche se questo fatto non porrà fine all’indagine.
Dunque Piersanti al centro della scena, con i suoi problemi di salute e quelli sentimentali, soprattutto da quando era andato da Patrizia Rotiroti per proporre il matrimonio e lei se n’era già partita per l’Africa, unica donna “ad avere la chiave del suo mondo interiore.” A cui si aggiunge il rapporto spezzato con il padre Giuseppe che lo aveva lasciato quando era bambino e la relazione ormai conclusa con la giornalista Anna Tarantini.
Situazione complessa, dicevo, anche per il problema di certi figli non riconosciuti che mettono in campo l’ex senatore Saverio Bottari e il vecchio capo del clan Serafino Dossena. Colloqui con chi potrebbe essere utile all’indagine, scambi di idee, battute con i suoi compagni di lavoro, sogni, incubi, malinconici ricordi, passeggiate tra i rioni e i quartieri di Roma che hanno spesso nomi bugiardi promettenti “meraviglie naturali”, mentre in realtà “ci si ritrova sempre intrappolati nel cemento” o nei vecchi mattoni e calcestruzzo. Il meraviglioso centro storico, poi, provoca al vicequestore solo disgusto e repulsione “forse per una abitudine al caos, al rumore, al delirio della periferia.” Insomma esterno ed interno a creare nuove crisi e ripensamenti in una società difficile e violenta.
Per risolvere il problema delle due morti bisogna ritornare al lago dove si potrebbe trovare qualcosa di importante. Forse…perché non mancheranno nuove sorprese e nuovi colpi di scena. Fino all’ultima pagina.
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