Si torna a parlare di Luca Sartori dopo aver ricordato qualche giorno fa su queste pagine il suo saggio Oltre il sacro canone. Questa volta il focus è sul suo ultimo romanzo Hai tutta la morte davanti, Ares Edizioni (158 pagg. 13 euro).
Il romanzo è uscito alla fine dello scorso anno ma merita grande attenzione anche a distanza di qualche mese.
Tra i vari commenti positivi spiccano quelli di Alessandra Calanchi che ha scritto: "Un romanzo sorprendente, post-postmoderno, intrigante e complesso come un dipinto di Escher. E, allo stesso tempo, una riflessione profonda sulla natura del narratore, sulla costruzione di un intreccio, sulla responsabilità del lettore-spettatore davanti (o dentro) a quel teatro che è la vita. Non solo: uno sguardo multidimensionale sui generi – dal giallo al noir alla distopia al romanzo ottocentesco – che inserisce la nostra contemporaneità – perfino la pandemia – nel gioco caleidoscopico del multiverso esistenziale. Fra le righe occhieggiano Borges, Auster, Lynch, ma Sartori va oltre, come se stesse esplorando l’orizzonte degli eventi di un buco nero che non è nello spazio intergalattico ma nel nostro qui-e-ora. Non si può dire altro per non rovinare le sorprese (tante) ma aggiungo solo che, dopo aver letto questo libro, leggeremo tutto in modo diverso."
Il romanzo di Sartori è davvero originale e ci appassionano molto gli intrecci con diversi riferimenti incrociati. Nel suo percorso romanzato non mancano metanarrazioni nelle quali vengono suggeriti dei percorsi di lettura piuttosto intriganti.
Una lettura altamente cosigliata.
La trama
Due vecchi amici, entrambi scrittori di scarso successo, si incontrano per caso dopo anni e uno dei due, Gabriele, confessa all’altro di aver quasi terminato un nuovo romanzo che si preannuncia un capolavoro. Tra ricordi e confessioni il discorso cade su una loro vecchia conoscenza, Arturo Buttacavoli in arte Arthur Jelling, protagonista di un fattaccio occorso due mesi prima. Jelling, scrittore di successo, era stato invitato da un enigmatico editore a trascorrere una notte su un’isola per assegnare un premio letterario, che si rivelerà però un vero e proprio incubo. In un’altra dimensione dove c’è un quadro che riproduce quella stessa isola, un individuo misterioso di nome J.J. si sveglia prigioniero e in totale oblio… Con un impianto metaletterario dove gli io narranti (e leggenti) si sdoppiano e vivono tre avventure in mondi paralleli che possono incontrarsi nello spazio-tempo a piacimento del lettore, il romanzo di Sartori è un vortice noir che non smette mai di guardare in faccia alla morte.
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