Autopsia di Patricia Cornwell, Mondadori 2022.
Quando la presentazione di un libro è ben scritta va sfruttata. Almeno in parte “Dopo un'assenza durata parecchi anni, l'anatomopatologa forense Kay Scarpetta torna in Virginia, lo Stato dove ha avuto inizio la sua brillante carriera. Kay e suo marito Benton Wesley, ora psicologo forense per i servizi segreti americani, si sono trasferiti ad Alexandria, a pochi chilometri dal Pentagono, in un mondo post-pandemico lacerato da disordini civili e politici. Scarpetta è diventata capo medico legale, ma si trova a lavorare con una segretaria prepotente e a gestire una situazione di trascuratezza e presunta corruzione. Dopo poche settimane, viene chiamata sulla scena di un crimine: presso i binari della ferrovia è stato ritrovato il corpo di una donna, orribilmente mutilata.”
Trattasi di Gwen Hainey, trentatré anni, ingegnere biomedico al Thor Laboratories, frattura del cranio attraverso un colpo sferrato probabilmente con un kettlebelle, collo squarciato, tagliate le mani, trovato un penny appiattito dal treno. Evidentemente trasportata lì e Pete Marino, che ha sposato la sorella di Kay, conosce l’uccisa, una vicina di casa all’Old Town tormentata dal suo ex Jin Slater “soggetto potenzialmente violento.” Un fatto particolare viene subito alla luce: Gwen aveva un sacco di soldi, troppi soldi. Dove li prendeva? Chi glieli dava? Che ci sia di mezzo lo spionaggio a favore dei russi? Per risolvere il problema arriva anche August Ryan “l’asso degli investigatori.” E a questo caso se ne aggiunge un altro, ovvero l’uccisione di Cammie Ramada che era stato chiuso, secondo Kay, troppo in fretta mentre potrebbe essere collegato a quello di Gwen, entrambi opera del classico killer.
Non è finita qui. Chiamata alla Casa Bianca insieme al marito viene a sapere che è successo qualcosa di inquietante in un laboratorio spaziale colpito da uno sciame di proiettili, probabilmente detriti. Due astronauti colpiti a morte e un terzo che si salva fuggendo. Deve scoprire la verità per la sicurezza nazionale, ergo esame al video dell’accaduto e nasce l’idea che forse qualcuno vuole farlo passare “per uno strano incidente o un attacco nell’orbita terrestre bassa” mentre trattasi di puro omicidio.
In una Richmond devastata dalla pandemia, saccheggiata durante proteste e disordini, l’indagine si rivela complessa e pericolosa. Kay stessa rischia pure la vita bevendo un bicchiere di Bordeax avvelenato con una sostanza diversa dalle solite (ma era proprio per lei? O per chi?…), arriva la classica giornalista a creare scompiglio e fastidio, verranno sfruttati tutti i moderni mezzi tecnici a disposizione per gli esami di qualunque tipo, compresi quelli chimici e tossicologici, con l’aiuto anche della nipote Lucy esperta di computer e pilota di elicotteri.
Alla fine un po’ di riposo, via, bisogna ritornare a casa. Ma l’assassino potrebbe essere ancora in giro…
Discreta lettura senza eccessivo entusiasmo. Almeno per il sottoscritto.
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