La lunga notte di Leonardo Gori, TEA 2021.
Roma, 6 settembre 1943, nel casino della guerra. Il bombardamento di qualche mese prima l’ha stremata, dappertutto “strade ingombre di sporcizia e detriti”, persone che frugano tra le macerie delle loro case distrutte, insomma “Anime in pena” che vagano “per un inferno polveroso.” E poi oscuramento e coprifuoco a rendere la vita ancor più difficile. In questa drammatica situazione il capitano Bruno Arcieri è reclutato dai nuovi vertici del SIM per una difficile e importante missione segreta. Mettersi in contatto con due emissari degli Alleati che dovrebbero arrivare a breve in incognito nella capitale per organizzare il piano segreto Giant II, ovvero, lo scopriremo in seguito, il lancio di quattro divisioni di paracadutisti in altrettanti aeroporti vicini a Roma nello stesso giorno della dichiarazione dell’armistizio.
Nel frattempo, però, ecco un omicidio proprio nell’alloggio di servizio al terzo piano in zona Prati, dove vive con la fidanzata ebrea Elena Contini nascosta per le leggi razziali. Il morto è Raniero Pardini, il ras locale di Viareggio, venuto per acquistare da Elena il suo villino al mare ed ucciso con una pistola calibro 22, proprio dopo essere uscito dalla porta. Problema serio perché potrebbe essere accusata dell’omicidio. Il rapporto di Bruno con lei si incrina, la vede reticente e decisa ad andarsene in Svizzera, addirittura nella casa dell’ex fidanzato Vanni con l’aiuto di Lucilla Crepaz, una donna potente che può aiutarla. Dunque la situazione politica e quella personale a rendergli difficile la vita.
Il Nostro, con le sue sigarette Milit, le sue canzoni e le sue letture, invischiato negli orrori della guerra e nei meandri infidi della diplomazia (c’è anche chi vuole fermare l’operazione Giant II), si sente in qualche modo anche lui colpevole e complice dell’attuale situazione, vorrebbe “agire, compiere un gesto qualsiasi che riscattasse se stesso e gli altri.”
Intanto Elena non si trova, è fuggita. Dove? Perché? Si accentua la macerazione di Arcieri in una atmosfera già di per se stessa angosciante. Siamo di fronte ad un delitto e ad una struggente storia personale dentro una precisa ricostruzione storica dei frenetici avvenimenti che si susseguirono in quei famosi tre giorni destinati a cambiare il destino dell’Italia. Tanto che, accanto a personaggi inventati, si muovono altri perfettamente riconducibili a quel determinato momento. Il quadro politico, diplomatico e ambientale, vedi, per esempio Roma stessa, presentato dall’autore, risulta perfettamente credibile e aderente alla realtà del tempo.
Alla fine ritroveremo il colonnello Arcieri a Firenze nel 1970 in compagnia dell’amico ed ex commissario Bordelli al quale racconta la sua esperienza. Ma qui il personaggio principale sarà l’Amore. Una riflessione sull’Amore con tutti i ricordi, i casini, i turbamenti, le sofferenze e le gioie che si porta appresso.
Una bella lettura.
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