L'ottantasettesimo numero della collana “Il Giallo Mondadori Sherlock”, la prima al mondo a far rivivere ogni mese le gesta del celebre detective, presenta questo novembre Sherlock Holmes e i diavoli marini del Sussex (Sherlock Holmes and the Sussex Sea-Devils, 2018), firmato da James Lovegrove.

La trama

Alle opere letterarie del dottor Watson il mondo intero deve la convinzione che un’atmosfera di quiete e serenità, tutt’al più venata di malinconia, pervada il ritiro di Sherlock Holmes nella campagna del Sussex. Ma l’immagine bucolica del meritato riposo dell’investigatore, dedito all’apicoltura e alla redazione di monografie nel suo podere sul mare, risulta lontanissima dal vero. È l’autunno del 1910 e tre lustri sono passati da un epico scontro con entità ultraterrene che si protrae sotto la superficie delle cose, riaffiorando per occasionali schermaglie. Al fido biografo del detective non riesce troppo difficile camuffare, nei resoconti delle indagini che tanto appassionano i suoi lettori, certi risvolti soprannaturali che, se divulgati, sconvolgerebbero la nazione. Il suo indiscusso talento di narratore non saprebbe tuttavia celare sotto parvenze ordinarie gli eventi che si preparano nella cittadina di Newford. Da secoli si racconta che là creature anfibie emergano di notte dall’acqua per aggirarsi in cerca di prede, e la scomparsa di tre giovani donne sembra suffragare il folclore locale, tanto che Holmes non esita a vestire ancora una volta i panni del paladino della ragione in vista della battaglia finale contro un’empia divinità. Perché alle soglie di un conflitto catastrofico tra le potenze europee è da tempo scoppiata un’altra guerra. Una guerra infernale. Una guerra cosmica.

L'incipit della Premessa

Eccoci dunque arrivati al terzo e ultimo volume dei Dossier Cthulhu. Ormai prossimo ai sessant’anni, Sherlock Holmes è ancora impegnato nella sua guerra segreta contro forze cosmiche ostili, la cui sola esistenza smentisce l'idea dell’umanità come razza superiore e dotata di una sua rilevanza nell'ordine delle cose. Noi umani non siamo privilegiati né speciali. È l'inquietante morale di questi testi, nonché degli scritti del mio lontano parente e quasi omonimo H.P. Lovecraft. Agli occhi di certe entità, siamo poco più che bestiame. La loro empia divinità ci condanna a vivere in un universo in cui il Dio con la D maiuscola non è il sommo padre amorevole della Bibbia, ma un padre fannullone che non vuole avere nulla a che fare con i suoi “figli”.

A ogni buon conto, parte della vicenda narrata in questo libro, I Diavoli Marini del Sussex, ha luogo nelle vicinanze di Eastbourne, la mia città natale. Come ben sanno i lettori delle opere del dottor Watson, nel 1903 Holmes si trasferì proprio in quella regione per dedicarsi, fra le altre cose, all’apicoltura. Nella prefazione all’Ultimo saluto di Sherlock Holmes, il suo ritiro agreste viene descritto come “una piccola fattoria sui Downs”. L'avventura della criniera di leone ci offre qualche dettaglio in più, ma non molto: una “villa [che] domina un vasto tratto della Manica". È opinione diffusa che si trovi a qualche chilometro da Eastbourne.

Info

Sherlock Holmes e i diavoli marini del Sussex di James Lovegrove (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 87), 256 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Michele Piumini