Con le sue tante ombre e la sua atmosfera suggestiva, l’Inghilterra vittoriana ha saputo conquistare l’immaginario popolare e da sempre si presta come location per ambientare racconti del mistero. E gli autori dell’epoca ne erano consapevoli, così come le loro case editrici erano consapevoli dell’importanza del periodo natalizio per incrementare il proprio business. Non ci credete? Allora sappiate che le prime cartoline di Natale, nel senso più moderno del termine, realizzate per usi puramente commerciali, nacquero proprio nel 1843 per volere di un uomo d’affari inglese, Henry Cole. Allo stesso tempo la regina Vittoria diffondeva nel suo regno tradizioni d’origine tedesca come quella di addobbare un abete per celebrare il Natale. E mentre la famiglia reale organizzava festeggiamenti in grande stile, la classe borghese si impegnava per trarre il maggior profitto possibile dall’avvicinarsi della sentita ricorrenza.

Non era passato inosservato ai commercianti dell’epoca il fatto che una parte considerevole della popolazione, nel periodo natalizio, fosse disposta a spendere più di quanto facesse il resto dell’anno. Già all’epoca quindi le case editrici si davano da fare per aumentare la loro produzione in previsione della crescente richiesta dovuta a quelli che potremmo definire come “acquisti di Natale”. Nacquero così gli “speciali natalizi”, edizioni a tema natalizio ad opera dei più famosi autori dell’epoca.

Alcune di queste pubblicazioni rimangono dei classici intramontabili ancora oggi. Un esempio indimenticabile è Canto di Natale di Charles Dickens (titolo originale A Christmas Carol), una commovente storia di fantasmi ambientata durante la notte di Natale.

Arthur Conan Doyle
Arthur Conan Doyle

E a proposito di fantasmi e misteri, anche Sir Arthur Conan Doyle ambientò alcuni dei suoi racconti nella Londra imbiancata dalla neve. Avete mai sentito parlare de Il caso dell’oca di Natale, ovvero Sherlock Holmes in «L'avventura del carbonchio azzurro»? Il grande detective Sherlock Holmes, al caldo nel suo famoso appartamento al numero 221b di Baker Street, è intento a studiare un vecchio cappello malconcio e a indagare su un curioso avvenimento. Infatti, è stata ritrovata dentro il becco di un’oca una pietra azzurra di grande valore, la quale era stata rubata qualche giorno prima alla contessa di Morcar in un lussuoso albergo di Londra. Com’è possibile che il prezioso bottino sia finito dentro un’oca? Soltanto il geniale detective potrà trovare la soluzione del mistero…

Ma Conan Doyle non si dedicò soltanto a Sherlock Holmes, la sua creatura più famosa. Nel corso della sua carriera scrisse numerosissime opere di diversi generi, fra le quali ricordiamo Un Natale esplosivo, che raccoglie al suo interno due racconti.

Il primo, che dà il titolo all’intera raccolta, narra la vicenda del dottor Otto von Spee, uno stimato esperto di esplosivi. La Vigilia di Natale si ritrova vittima di un intrigo pericoloso. Viene infatti rapito da un gruppo di minacciosi sconosciuti che vogliono ottenere da lui informazioni su come maneggiare esplosivi. Il dottore farà ricorso a tutta la sua astuzia per fuggire ai rapitori…