Furto d’identità di Boileau-Narcejac, Mondadori 2019.
Trattasi di diciotto racconti (se non ho contato male) alla maniera di certi grandi autori del poliziesco dove incontreremo tanti amati beniamini rimasti nei nostri cuori. Impossibile parlare di tutti. Vediamo, allora, cosa si può fare.
Intanto si parte da Sherlock Holmes. Anno 1889 “particolarmente gravido di crimini.” Il collezionista di monete John Bancroft chiede il suo aiuto. Ama la signorina Maisy perseguitata da lettere minatorie che ad un certo punto scompare lasciando tracce di sangue. Dopo una breve perlustrazione sul luogo dell’accaduto per Sherlock tutto è molto semplice e sa pure indicare l’aspetto, il lavoro e l’abuso di cocaina dell’assassino lasciando Watson a bocca spalancata. Scontro finale e relativa sorpresa…
Altro grande personaggio Padre Brown che si trova a sciogliere il mistero di una seduta di spiritismo, dove ci scappa il morto colpito da un coltello infilato tra le scapole. Per lui basta ripetere la seduta, questa volta con la sua presenza, per smascherare l’assassino… Potremo poi incontrare il distinto Lord Peter Wimsey alle prese con il cognato ispettore Parker che sospetta la signorina Mary dell’uccisione di lady Ballister. Come figlia gelosa della nuova moglie del padre. E c’è pure una lettera della suddetta, fuggita, che ammette l’omicidio. Ma Peter Wimsey è tosto, non si lascia fuorviare, anche perché ci sono certi pidocchi in giro…A risolvere il mistero di un mostro che affoga i pescatori a Loch Bliss arriva il piccoletto belga Hercule Poirot “dai modi cerimoniosi e quasi timidi.” Ritenuto pure vanitoso e un po’ matto. Per lui, comunque, il mostro esiste davvero, ha due braccia e due gambe e “il cervello di un demonio.” Occorre solo osservare attentamente un vecchio pescatore maldestro che sta lanciando l’esca…Con certi palloncini rossi appesi a determinati appartamenti dove ci scappa il morto se la deve vedere, invece, Ellery Queen. Tra l’altro contro una banda di gangster. Mica facile. Ma lui potrebbe sfruttare proprio un palloncino rosso per sciogliere l’enigma… Tra i vari personaggi famosi non manca certo Maigret. Trattasi della sua penultima indagine. Non sta bene, è stanco e febbricitante. Deve scoprire l’assassino di Marcenac, genero dei Dufaure-Verneuil, ucciso con un colpo di pistola che non si trova. Per l’ispettore Janvier si tratta della moglie fuggita con l’amante. Chiaro, lapalissiano. Ma non per Maigret. Parlando con i membri della famiglia e osservando bene il luogo del delitto si può giungere alla verità. Vedi pantofole che mancano e un certo odore di cloroformio… Anche la stazza voluminosa di Nero Wolfe con il simpatico aiutante Archie è presente in questa pregevole raccolta attirato da impossibili orchidee rosse e dal risolvere il caso di sir Lawrence Tyndall che ha messo a punto una macchina capace di bloccare un motore, anche aereo, a chilometri di distanza. Bersagliato da attentati e furti nella sua casa fino alla sua uccisione. Ma certo l’assassino non può sfuggire al voluminoso, infallibile detective. C’è il passo dell’anatra che risolve il mistero…A rappresentare il giallo prettamente d’azione, il thriller insomma, con la sua efferata brutalità e ferocia abbiamo, per esempio, Andy alla maniera di James Hadley Chase. Un ragazzo, un giovane ladro che piano piano scopre la sua insita violenza…Non manca neppure la spy-story con Sua Altezza Serenissima Malko Linge preso dal problema dei gopher (giuro)…e neppure il racconto prettamente umoristico dove Ange e Sandrine cercano di far fuori il nonno Pepé. Ma i nonni non sono mica così tonti…E poi ce ne arriveranno altri come Lupin, Nestor Burma, Simon Templar…
E qui mi fermo. Per parlare di tutti ci vorrebbe un libro intero. Tanti nostri eroi con le loro straordinarie caratteristiche ben riprodotte dagli autori a svelare astuzie diaboliche e crimini efferati. Cervello e movimento spesso compagni di frizzante avventura, personaggi ben calibrati, vivi, concreti immersi in una ambientazione ottimamente costruita dove anche il tempo ha la sua parte nel creare un’atmosfera di suspense e di paura (il vento che fischia, la pioggia a raffica…), oppure i classici passi nel buio e pericoli inaspettati che possono venire anche da un cane fedele. Vi troviamo violenza e brutalità ma pure sorriso e ironia sparsi al punto giusto, dubbi, incertezze, la luce che si accende improvvisa, le “spalle” incredule a rendere ancor più geniali i veri protagonisti. E poi il denaro, l’invidia, l’amore, la passione, e altri oscuri sentimenti che spingono al delitto. D’accordo, qualche volta gli autori esagerano nel creare meccanismi estremamente complicati, al limite del credibile ma sono pur sempre piccoli nei di fronte all’eccellenza di tutto il resto.
Un furto d’identità ben congegnato e riuscito.
Per La storia del Giallo Mondadori l’undicesima puntata su Gli anni Ottanta di Mauro Boncompagni.
Questa volta incontreremo Stuart Kaminsky, Robert B. Parker, James Crumley, Tony Hillerman, Pierre Boileau e Thomas Narcejac, Margaret Doody, Anne Perry, Peter Lovesey, Leo Bruce, Rupert Croft-Cooke insieme alle puntuali osservazioni del nostro Mauro.
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