Le strade di terra battuta, l’opera lirica al Metastasio, i caffè in piazza del Comune, il tramway che sferraglia vicino alla Fortezza Santa Barbara (oggi Castello dell’imperatore). C’è tutto questo, e molto altro, nelle pagine dell’ultimo romanzo di Luca Martinelli, Una libera donna d’affari (Damster Edizioni, Modena), in uscita in questi giorni. Un giallo storico che, nel compiersi delle indagini, traccia un piccolo affresco della città di Prato così com’era nel 1905.
Con Una libera donna d’affari, dopo l’incursione nel mondo contemporaneo con Prima dell’uragano dello scorso anno, Martinelli torna nel terreno del giallo storico, già molte volte battuto con i romanzi e i racconti apocrifi di Sherlock Holmes.
Una libera donna d’affari vede impegnato nelle indagini il maresciallo dei Carabinieri Reali, Giorgio Chilleri. Un investigatore che deve farsi le ossa, perché dopo un passato da militare combattente a Porta Pia, neel Corno d’Africa e in Cina, è arrivato al comando della Stazione dei Carabinieri di Prato soltanto da due anni. E il primo caso affrontato, nel 1904, è stato un insuccesso clamoroso, e gli pesa sulle spalle come un macigno. A complicare le indagini, c’è il nome della vittima, Violetta Marconi, donna che vive facendo traduzioni per corrispondenze commerciali con la Francia ma sulla quale grava il sospetto di condurre affari assai più scandalosi.
Ossessionato dal fallimento dell’anno precedente e dalla fama della vittima, il maresciallo Chilleri si trova a fare i conti con una lunga e ingarbugliata lista di sospettati che include i nomi in vista dell’industria tessile, del commercio e della politica cittadina. Non ci sono testimoni diretti, ma solo voci, chiacchiericci, insinuazioni. Unico indizio, il frammento di un messaggio firmato “La vostra adirata Violetta” che fa pensare alle ipotesi più diverse. Ma ogni volta che il maresciallo Chilleri e il suo fidato collaboratore, il brigadiere Valenti, credono di aver individuato il colpevole, gli indizi accusatori si rivelano inesatti e infondati. Sarà difficile per il maresciallo Chilleri decifrare il mistero di un omicidio che è frutto dei peggiori istinti e sentimenti umani.
Molti i personaggi minori che compaiono nella pagine del romanzo e che contribuiscono a rendere più veritiero il ritratto di una città che, in realtà, è solo un paese ingranditosi grazie all’industria tessile e, come in tutti i paesi, agli occhi dei suoi abitanti i fatti e le persone che li circondano, quando non li lasciano indifferenti, sono solo fonte di becera curiosità o bersagli da additare al pubblico scherno.
Il romanzo, già acquistabile online e dai prossimi giorni anche in libreria, sarà presentato a Prato domenica 10 novembre alle 18 presso la libreria Gori (via Ricasoli, 26) e sabato 16 novembre alle 17,30 a Bologna, all’interno della manifestazione Giallo Festival (16 e 17 novembre c/o Sympò, via delle Lame 83), organizzato da Damster edizioni e che vedrà ospiti moltissimi scrittori di noir e polizieschi, tra i quali Carlo Lucarelli, Marco Malvaldi e lo scrittore e direttore del Giallo Mondadori, Franco Forte.
L'autore
LUCA MARTINELLI. Giornalista, nato a Siena nel 1964, ma pratese da ormai cinquant’anni, ha esordito nel 2009 con il romanzo “Il Palio di Sherlock Holmes”. Da allora sono seguiti “Lo strano caso del falso Sherlock Holmes”, “Sherlock Holmes e l’improvvisa morte del cardinale Tosca”, con il quale nel 2012 ha vinto il Premio Garfagnana in giallo, e “Sherlock Holmes e l’enigma del cadavere scomparso”. Tre dei suoi racconti apocrifi su Sherlock Holmes (tutti disponibili nella collana "Sherlockiana" di Delos Digital a cura di Luigi Pachì) sono apparsi nei Gialli Mondadori. Altri racconti di genere poliziesco sono apparsi in diverse antologie. È tornato al romanzo con “Prima dell’uragano” (Damster Edizioni, 2018) di cui è protagonista il commissario Andrea Varocchi. Ha curato l’antologia tra saggio e fiction “Sherlock Holmes a Pistoia” (Atelier Edizioni, Pistoia, 2015) e l’antologia poliziesca “Misteri e manicaretti del territorio pratese” (Collana Brividi a cena di Edizioni del Loggione, Bologna) con la quale ha vinto il Premio speciale al Premio Prato un tessuto di cultura. Si diletta, insieme a un gruppo di amici, a giocare con il pubblico con le cene con delitto di cui è autore.
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