Il sarto di Crema di Eugenio Giudici non è un giallo vero e proprio ma un romanzo storico, tuttavia chi ha il gusto della deduzione viene sfidato a scoprire chi sia l’autore dell’omicidio con cui inizia il romanzo (e di altri ancora). Il romanzo narra la vicenda di Paolo Ghedi, sarto a Crema, impiccato dagli austriaci nel 1816 e rimasto nella memoria popolare come un bandito leggendario. Negli anni della Grande Armée e del sogno degli Stati Uniti d’Europa, la formazione del giovane Ghedi, ricca di passioni intellettuali e amorose, è un viaggio iniziatico per la vita e il libero pensiero, attraverso le idee illuministiche diffuse dalla Massoneria.
La Restaurazione interviene poi a rendere il sarto più maturo ma non vinto, pur nella sconfitta. È il tempo in cui il Risorgimento fonda le sue basi attraverso le società segrete e la Carboneria, mentre l’amministrazione austriaca fa largo uso di confidenti, infiltrati e poliziotti in incognito per contrastarle. Uno di loro verrà mandato proprio a Crema alla ricerca di un sarto sovversivo.
Il sarto di Crema è l’affresco di un’epoca attraverso lo sguardo di donne e uomini comuni che hanno incontrato la Storia, ricostruito grazie a una documentazione autentica, a testimonianza di un’epopea che si snoda tra il vero e il possibile.
Il sarto di Crema
di Eugenio Giudici
Castelvecchi editore
Collana: Narrativa
Pp. 778 – Euro 29,00
L'autore
Dopo aver lavorato a lungo nel mondo della moda, attualmente si dedica alla scrittura. È stato finalista al XXV Premio Calvino con Piccole storie (2013) e ha pubblicato sei volumi della Suite di Matteo (2016-2019). Con Castelvecchi ha già pubblicato L’ultimo galeone, romanzo di cui Luca Canali ha scritto: «Un libro storico ma anche thrilling… Giudici si rivela un maestro nella narrativa a lungo percorso che si svolge lungo il filo di una continua suspense».
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