Eccoci a parlare del sequel di Auguri per la tua morte, uscito nel 2007 e sempre diretto da Christopher Landon. Si tratta di Ancora auguri per la tua morte.
Nel primo film la popolare studentessa Tree Gelbman, interpretata da Jessica Rothe, si sveglia la mattina del suo compleanno nella stanza di un ragazzo conosciuto la sera prima. Ancora intontita, con i postumi di una sbornia, si alza e se ne va. Deve infatti prepararsi per la sua festa di compleanno. Tuttavia, a fine giornata Tree viene aggredita e uccisa da un individuo mascherato. A questo punto la ragazza dovrebbe abbandonare la vita terrena… ma così non avviene, perché Tree si risveglia di nuovo nella camera da letto del ragazzo conosciuto la sera prima del suo compleanno. È l’inizio di un loop temporale in cui l’ultimo giorno della sua vita pare destinato a ripetersi all’infinito. Ogni giorno l’assassino riesce ad ucciderla e ogni giorno Tree si risveglia nella solita camera da letto. Tree cerca disperatamente una soluzione alla sua incredibile situazione, ma nessuno le crede ed è disposto ad aiutarla. L’unico modo per salvarsi è scoprire l’identità del suo assassino, impedirgli di ucciderla e ripristinare così il regolare corso del tempo.
Tree rappresenta lo stereotipo della studentessa bella e scapestrata, arrogante, fissata con l’aspetto fisico, sempre pronta a far baldoria e ubriacarsi fino a perdere coscienza e svegliarsi nel letto di uno sconosciuto… Ma al di là della sua vita apparentemente spensierata, la studentessa è in realtà odiata dalla maggior parte della gente che la circonda. Ciò significa che l’assassinio potrebbe essere chiunque.
In Ancora auguri per la tua morte Tree, convinta di essersi ormai lasciata alle spalle per sempre le terribili esperienze del primo film, scopre che il loop temporale ha generato due diverse dimensioni. Nel primo film la studentessa ha scoperto l’identità del suo aggressore… all’interno della prima dimensione. Adesso si ritrova però ad affrontare la seconda dimensione e quindi un nuovo assassino, e a porsi l’inevitabile domanda: che cosa ha causato il loop temporale?
Da tempo Landon parlava della possibilità di produrre un sequel di Auguri per la tua morte. Solitamente all’interno di questo genere, a metà fra horror e commedia, la trama del primo film viene semplicemente ripetuta con una qualche variazione del tema all’interno del sequel. Si tratta quindi di opere poco complesse, talvolta addirittura ripetitive e caratterizzate da scarsa originalità. In questo contesto Ancora auguri per la tua morte rappresenta un’eccezione.
Infatti, se nel primo film l’attenzione del pubblico era tutta incentrata sull’identità del misterioso assassino, tema poco originale ma reso molto attraente grazie allo stratagemma del loop temporale, in questo sequel abbiamo una trama più complessa: non si tratta soltanto di svelare l’identità dell’aggressore. Al centro della storia stanno nuove e più profonde tematiche: perché Tree è entrata in un loop temporale? E, ora che si ritrova di fronte all’esistenza di due diverse dimensioni, quale vita sarebbe meglio vivere?
Il nuovo film mette in secondo piano gli elementi horror per porre maggiormente in evidenza gli imprevedibili risvolti della storia, motivo per cui è stato diverse volte paragonato alla famosa saga di Ritorno al futuro.
Un’altra fonte di ispirazione alla base di Auguri per la tua morte e Ancora auguri per la tua morte è la serie horror Scream, dove uno psicopatico con un costume di Halloween perseguita i protagonisti della storia. Ad accomunare questi film non è solo l’idea di un assassino misterioso che si nasconde dietro un improbabile costume. Un altro punto in comune fra le due serie horror è il nome di Tony Gardner, colui che ha costruito i costumi di entrambi gli assassini di Scream e Auguri per la tua morte (dove l’aggressore è incappucciato e il suo volto è coperto da un’orribile maschera raffigurante il faccione di un neonato sdentato).
Secondo quanto lo stesso Landon avrebbe raccontato, Gardner aveva proposto per l’assassino di Auguri per la tua morte due maschere, una da maiale e una da neonato. In quel periodo Landon aspettava il suo primo figlio. Forse per questo motivo preferì istintivamente la seconda maschera. Inoltre, Landon ha anche raccontato di aver indossato la maschera con il volto da neonato in ufficio, spaventando a morte un collega. Questo episodio sarebbe stato la conferma del fatto che la maschera da neonato era certamente la migliore per un nuovo horror.
Un altro punto per cui Auguri per la tua morte e il suo sequel si distanziano in maniera innovativa dal genere horror riguarda l’elaborazione psicologica della protagonista. Nel classico horror “all’americana” il pubblico si aspetta che la giovane scapestrata e popolare, bella ma decisamente antipatica, venga uccisa dal serial killer, cosa che spesso accade già all’inizio del film, mentre la ragazza innocente e “pura” riesce alla fine a sopravvivere. In questo caso, però, tali personaggi sono riuniti in un’unica figura. Tree infatti ci ricorda inizialmente il primo tipo di ragazza, sfrontata e arrogante, che, come da tradizione, viene immediatamente uccisa. Ma, al contrario di quanto si potrebbe pensare, torna in vita subito dopo!
Non è un caso che questo personaggio si chiami proprio “Tree”, cioè “albero” in inglese, simbolo di crescita e maturazione. E infatti, attraverso le sue ripetute morti, Tree cresce fino a diventare la “good girl” eroina della storia e destinata a sopravvivere al suo assassino. Per questo aspetto Auguri per la tua morte si avvicina a un film dal significato decisamente più profondo quale Ricomincio da capo di Harold Ramis, dove il percorso di maturazione del protagonista viene provocato da un evento straordinario e passa attraverso la ripetizione infinita del giorno peggiore della propria vita. Tale ripetizione è caratterizzata innanzitutto dallo stesso risveglio, sempre accompagnato da una musica di sottofondo. In Auguri per la tua morte si tratta della suoneria di un cellulare.
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