Rosso Barocco di Max e Francesco Morini, Newton Compton 2018.
Roma. Estate e caldo boia. “MI SALÍ ADDOSSO L’IMPAZIENZA”, parole nere sul bianco della cripta di San Carlino alle Quattro Fontane, capolavoro di Francesco Borromini, architetto barocco “rivale” di Bernini. Praticamente le sue ultime parole prima del suicidio. Poi l’omicidio di una donna sgozzata da tergo come sant’Agnese in piazza Navona.
Ecco pronto un bel po’ di lavoro per il mastodontico e brusco ispettore Ceratti, l’agente scelto Antonio Cammarata, il libraio Ettore Misericordia, detective dilettante, e il suo fido assistente Fango che narra la storia. Intanto l’uccisa è Silvia Poppi, venticinque anni, residente a Firenze e studentessa fuori sede alla facoltà di Architettura a Roma. Occorre trovare qualcuno che la conosca, ovvero l’amica Francesca Conti dalla quale si apprende che stava finendo la sua tesi di laurea su Borromini.
Borromini e Bernini. Ancora una volta i due geni del Barocco che si incontrano…E c’è un altro personaggio che conosceva Silvia, l’anziano architetto Evaristo Naldi con il quale conviveva (solo per amicizia), preso da una passione smodata per Gian Lorenzo Bernini. Allora tutto ruota, tutto deve ruotare attorno ai due nomi!
Al centro della scena Misericordia con le sue donne, i suoi libri, le sue sigarettine, il suo nasone, il suo basettone, sprofondato nella poltrona Ettorina insieme a Fango che annota tutto, (praticamente i nuovi Sherlock e Watson) e si dà pure da fare (suo il travestimento come turista e l’impatto con un altro morto ammazzato). Simpatiche battute fra i due e Fango che rimane come ipnotizzato dall’amico “Non riesco ancora a capacitarmi perché ogni volta che il Capo mi coinvolge in qualche assurda missione io accetti di seguirlo senza alcuna riserva.”. Ma una domanda sorge spontanea “La scritta nella cripta e gli omicidi sono collegati fra di loro?”.
Il libro, oltre che il classico giallo, è una immersione culturale nella storia passata e un viaggio nella Roma presente, resa bella e immortale anche dalle opere dei due personaggi seicenteschi analizzati nei minimi particolari (praticamente una breve storia dell’arte). Andando avanti con le indagini arrivano diverse novità: il ragazzo innamorato di Silvia, il nobile decaduto fissato che sotto la libreria di Misericordia ci sia una misteriosa cripta con laboratorio alchemico, la giornalista Cecilia, bella e sexy, amica del detective e appassionata di cronaca nera, la Confraternita dei Berniniani, quattro importanti pergamene, dei numeri che non tornano, un barbone che ha visto qualcosa, un medaglione particolare…mentre scorrono lampi dei flash dei turisti giapponesi e numeri di clown per le strade della Città Eterna.
Spiegazione finale di Misericordia che ricollega tutti i tasselli della vicenda svolta con una scrittura veloce, spigliata, ironica e una serie interminabile di punti esclamativi che un po’ enfatizzano (vedi anche Nero Caravaggio). Il classico gialletto gradevole e simpatico senza troppe pretese e ben allineato al prezzo.
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