Per l'iniziativa "Estate 2018: Leggiamo italiano" ho incontrato una scrittrice solare, appassionata ma… «che fa male»!
Autunno 2011. Dopo una serie di approfondimenti sul tema del "ghostwriter" apparsi su ThrillerMagazine riesco a conoscere una vera ghostwriter, di nome Sara Bilotti. Mantenendo fede al suo impegno è inamovibile e non riesco a strapparle neanche un pettegolezzo sui libri che ha scritto per altri, ma ottengo molto di più: mi regala un'idea per un racconto di Marlowe (no, non quel Marlowe). Folgorato dall'idea ed avendo già del materiale pronto, scrivo subito Io sono quel che sono, che appare su ThrillerMagazine quel 2011 – e che apparirà in una futura antologia del personaggio.
In seguito mi ha fatto piacere scoprire che Sara aveva spiccato il volo e si era riappropriata delle sue parole, anche se purtroppo non sono riuscito a seguirla come avrei dovuto con ThrillerMagazine. Però ho sempre seguito su facebook le sue avventure di giovane mamma alle prese con un mondo difficile. Scoperto che ha un libro appena uscito, mi sono fiondato ad intervistarla.
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Per leggere l'intervista, ecco il link.
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