Donne pericolose di AA.VV., Piemme 2006.
Come già scritto tempo fa “Scartabellando tra i miei libri mi sono trovato di fronte a Donne pericolose di AA.VV a cura di Otto Penzler, Piemme 2006. E che AA.VV!, tipo Ed McBain, Jeffery Deaver, Michael Connolly, Elmore Leonard, Joyce Carol Oates…tanto per citarne alcuni. Niente, non mi veniva niente in mente. Eppure era lì con la sua bella copertina nera, il titolo in rosso a metter leppa e la Prefazione addirittura sottolineata in varie parti. Dovevo averlo letto. Di sicuro. Ma niente. Buio pesto. Nessun ricordo, nessuna pur piccola reminiscenza anche sfogliandolo e risfogliandolo. Allora sono andato a verificare sulla interminabile lista delle mie recensioni. Lì lo avrei intrappolato. Niente. Niente di niente. Ho perso la memoria, o proprio non l’ho letto?”
Alla fine mi sono deciso. A leggerlo. O rileggerlo…(da lettino psichiatrico).
Trattasi di quattordici racconti. Inutile e faticoso farne un sunto di tutti. Volteggerò leggero in qua e là senza meta e senza un ordine preciso. Tra donne pericolose, come sintetizzato nel titolo e ampliato nella Prefazione citata di Otto Penzler. Per esempio donne affascinanti che giocano con la morte. Lo possiamo verificare sin dall’inizio “Perché non ammazziamo qualcuno?” è la proposta di una bionda “alta e flessuosa” ad un certo Will che di morti ne ha già fatti diversi durante la guerra del Golfo. “Che ne dici di quella ragazza che è seduta in fondo al bancone?”, così, come vittima scelta a caso. Inizio niente male, tra l’altro di Ed McBain. Cosa farà il nostro Will?…
Personaggi nuovi e personaggi conosciuti. C’è Bosch, per esempio, di Michael Connelly, fissato con un certo Seguin e i suoi occhi verdi di assassino. Qualcosa lo tormenta, ancora un dubbio rimasto senza risposta. Deve andare a trovarlo nelle carceri di San Quentin, mentre continua l’indagine su una ragazza uccisa. La voglia spasmodica di sapere…Racconto di guerra nel Laos, il cecchino, una donna che uccide tutti tranne uno, ovvero il personaggio che narra la storia. Perché? Ritmo, movimento, azione, rovello…In forma di lettera delirante la richiesta, da parte di un’amante respinta, del cuore dell’uomo che ha amato quando morirà. E sarà presto “Caro dottor K…”, la loro storia, l’amore, le promesse, la delusione, il travaglio, il diritto di prendersi il cuore…
Ma non facciamola lunga. Sentimenti: odio e vendetta per il tradimento, per il sogno d’amore spezzato della donna. Amore e morte. Racconti vissuti soprattutto dall’interno, un inizio “normale”, pacato, che via via si gonfia fino ad esplodere. Spesso un incontro casuale che potrebbe benissimo svolgersi nella più normale quotidianità a creare imprevedibile catastrofe. Racconti negli abissi dell’animo, dicevo, ma anche intrisi d’azione a mettere in risalto aspetti brutali della vita: soldi, sesso a go-go, sesso estremo, tradimento, follia, scontri, sparatorie, rapine, la decisione improvvisa, a sorpresa, di qualche personaggio, capace di capovolgere completamente le aspettative e la situazione. Ogni tanto uno spiraglio di luce, un momento di riflessione, il passato che ritorna, il ricordo di un volto, di un amore vero a ricondurci verso la perduta “umanità”. Tristezza e dolore.
Personaggi intriganti e inquietanti, a volte al limite dell’assurdo, tutti presi dal loro folle progetto, dalla loro perfida macchinazione. C’è di tutto e di più in questi racconti, ognuno svolto con il proprio stile. Più lunghi, più brevi. Più densi, più secchi o più articolati. Più leggeri e scanzonati o più foschi. In ogni caso terribili. Non tutti alla stessa altezza secondo la forza dei proponenti e gusto del lettore. Ma capaci, comunque, di attrarre, di interessare, di far riflettere, almeno per un momento, su quello che siamo, o che potremmo essere. Sia Donne che Uomini. Pericolosi.
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