La collana “Il Giallo Mondadori” di giugno (n. 3168) presenta Il fiume della vendetta (Revenge in a Cold River, 2016) Anne Perry: 22ª indagine del suo William Monk, comandante della polizia fluviale del Tamigi.
La trama
Londra, 1869. Una sagoma informe giace sotto una tela di sacco lungo un molo del Tamigi, nel gelido vento di novembre. È il cadavere di un uomo di mezza età, in abiti da lavoro ma con mani troppo ben curate, da artista. E con un foro di proiettile nella schiena. Un barcaiolo l’ha trovato incagliato in un ammasso di corda e legno marcio. Il viso non è sfigurato, il corpo non ancora intaccato dall’azione dell’acqua: segno che è rimasto immerso solo per qualche ora. A quanto pare la vittima è un falsario, uno dei più abili nel riprodurre banconote, lettere, documenti. Condannato per una frode doganale, era evaso poco prima. Qualcuno l’ha fatto scappare al solo scopo di ucciderlo, forse per un regolamento di conti o magari per metterlo a tacere per sempre. Ipotesi verosimili eppure insoddisfacenti agli occhi di William Monk, comandante della polizia fluviale. Dietro le quinte si aggira un nemico mosso da un odio implacabile al quale lui non sa dare una spiegazione. La verità si nasconde forse nel suo stesso passato, inafferrabile oltre le nebbie dell’oblio. Allora, quando vengono meno i punti di riferimento, l’unica stella polare da cui lasciarsi guidare è il proprio istinto.
L’incipit
William Monk scese dalla barca e salì i gradini di pietra dell’alzaia, lasciando a Hooper il compito di ormeggiare l’imbarcazione alla bitta. Giunto in cima alla rampa fu sorpreso dal vento di novembre, gelido benché la giornata fosse serena. O forse a renderlo così sensibile al freddo fu la figura di McNab, funzionario delle dogane, che lo stava aspettando in compagnia di un suo subordinato.
Da quanto tempo si conoscevano? Non ne aveva idea. Tredici anni prima, nel 1856, aveva avuto un incidente in carrozza e tutta la vita che aveva vissuto fino a quel momento era svanita dalla sua memoria. Se qualcosa sapeva, era per deduzione o grazie ai ricordi altrui. Per ora era stato capace di fingere bene, solo una manciata di persone a lui molto vicine era a conoscenza della verità, e da ognuna di loro dipendeva il suo destino.
McNab odiava Monk e Monk ne ignorava la ragione; sapeva invece piuttosto bene perché lui odiava McNab. C’era McNab dietro il fiasco dell’arresto dei contrabbandieri di armi, un’operazione che si era conclusa con una sparatoria sul ponte della nave dei contrabbandieri stessi, e con la morte di Orme. Monk, tuttavia, non aveva le prove che McNab fosse implicato. Era successo mesi prima, ma Monk era ancora in lutto per Orme, che era stato il suo mentore, il suo braccio destro ma sopra ogni altra cosa gli era stato amico, fin dal giorno in cui era stato nominato comandante della polizia fluviale del Tamigi.
L'autrice
Anne Perry nasce a Londra nel 1938. Terminati gli studi incomincia a girare il mondo, facendo la hostess sugli aerei e a terra e lavorando anche nel settore alberghiero e in quello della moda. Tornata in Inghilterra nel 1972, dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti, la Perry inizia a scrivere romanzi storici. Il successo però le arride solamente quando ha l’idea di realizzare un romanzo poliziesco ambientato in epoca vittoriana. Incomincia così la serie dedicata all’ispettore Pitt, a cui farà seguito, qualche tempo dopo, quella incentrata sull’ispettore Monk. Entrambe le serie hanno ottenuto una vasta popolarità in Gran Bretagna e in tutto il mondo.
Info
Il fiume della vendetta di Anne Perry (Il Giallo Mondadori n. 3168), 294 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Marco Bertoli
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