Sesto numero per la neonata collana “Segretissimo EXTRA” (Mondadori), che questo gennaio presenta Leone: Febbre mortale di Pierfrancesco Prosperi.

La trama

I primi casi si manifestano a Parigi, per poi moltiplicarsi esponenzialmente. Improvvisi sbocchi di sangue, organi interni liquefatti, corpi che collassano in pochi minuti. Sono i sintomi inconfondibili di una febbre emorragica il cui nome evoca paure ancestrali. Ebola. Centro di irradiazione del contagio è il congresso panafricano in corso nella capitale francese, dove il presidente del Ruanda è morto dopo essere stato il “paziente zero”. Per ucciderlo, qualcuno ha usato una nuova varietà del virus che si trasmette attraverso l’aria. Forse si tratta di bioterroristi. O chi ha scatenato la devastante epidemia ha moventi politici legati alle lotte interne di quel paese. Se è così, non è una coincidenza che uno scienziato che lavorava a un antidoto sia scomparso. Stefano Leone, agente israeliano a capo di una divisione segreta del Mossad che si occupa di operazioni coperte, è scampato per un soffio al letale abbraccio della Morte Rossa. Ma il peggio deve ancora venire.

L’incipit:

Derweze, Turkmenistan

La Porta dell’Inferno. Ad Alex la definizione appare quanto mai azzeccata. È da quando quegli idioti di geologi sovietici gli hanno incautamente dato fuoco che il metano contenuto nel cratere di Derweze continua a bruciare.

Cioè da quasi cinquant’anni.

Si avvicina con circospezione. Decine di persone, turisti di varia provenienza abbigliati nei modi più improbabili, sono sparse in prossimità del bordo, i volti arrossati e accaldati, l’occhio lucido ed eccitato, quasi sfidandosi a chi si avvicina di più (la distanza minima raccomandata è di tre metri). I loro veicoli, in prevalenza SUV e jeep adatti al deserto, sono parcheggiati più indietro, per sicurezza. Il calore non è poi così insopportabile; è la carenza d’aria, dato che la combustione risucchia tutto l’ossigeno disponibile nei paraggi, a rendere difficile restare per più di pochi secondi a contemplare quella propaggine degli inferi.

Alex si è letto un dépliant di scarne notizie sul cratere la sera prima, mentre l’Airbus della Turkish Airlines scendeva verso l’aeroporto Saparmyrat Atayewich di Ashgabat, l’antica capitale del Turkmenistan. Che di antico conserva ben poco, dopo che nel 1948 un terremoto l’ha rasa al suolo, uccidendo più di centomila persone, e i sovietici l’hanno ricostruita nel miglior stile stalinista. Il resto lo ha poi fatto il folle dittatore Saparmyrat Atayewich Niyazow, morto nel 2006. Quello dell’aeroporto. Costui ha fatto di Ashgabat la città con la maggior concentrazione mondiale di edifici rivestiti in marmo bianco (543, secondo il Guinness dei primati) e l’ha disseminata di statue d’oro a sua immagine, una delle quali, posta in cima a un altissimo arco, ruotava seguendo il corso del sole.

L'autore

Laureato in architettura, Pierfrancesco Prosperi si occupa di urbanistica ad Arezzo, dove è nato nel 1945. Da oltre mezzo secolo scrive storie di fantascienza, fantasy, gialli e spionaggio; ha pubblicato una ventina di romanzi e centinaia di racconti, vincendo numerosi premi letterari. S’interessa anche di fumetti e ha prodotto centinaia di sceneggiature, realizzando fra l’altro storie di Topolino, Diabolik, l’Uomo Mascherato, Martin Mystère.

Extra

All’interno, il racconto Cage Killer di Paolo C. Leonelli.

Info

Leone: Febbre mortale di Pierfrancesco Prosperi (Segretissimo EXTRA n. 6), 182 pagine, euro 5,90