La collana “Il Giallo Mondadori” di novembre (n. 3161) presenta Il grido della sirena (Le cri de la sirène, 2013) di Paul Halter, la dodicesima indagine di Alan Twist.

La trama

Moretonbury, Cornovaglia, 1922. Alan Twist giunge in quest’angolo d’Inghilterra in un pomeriggio cupo, sotto un cielo carico di nubi. Specializzato nello studio delle scienze occulte e del paranormale, è noto per le indagini condotte su fenomeni insoliti e inspiegabili. E appunto per fare luce su un caso decisamente fuori dell’ordinario la sua esperienza è stata richiesta nello sperduto villaggio costiero, a picco sull’oceano. Il proprietario di un castello segnato da una storia di sciagure è perseguitato dalle apparizioni di una presenza fantasmatica. Ma questo è soltanto uno dei misteri che si manifestano al nuovo arrivato. Come i dubbi sull’identità stessa del suo cliente, sospettato di essere un impostore. O come la leggenda locale che narra di una sirena funesta, la Banshee, il cui grido spaventoso preconizza una morte imminente. Finché, una sera, risuona un lugubre pianto proveniente dal mare. Twist, che non ha mai udito nulla di simile, è percorso da un brivido di terrore. La sirena dai lunghi capelli ha appena annunciato il suo ritorno.

L’incipit

Inverno 1897

L’uomo avanzava a fatica sotto le raffiche di neve. Stringeva tra le braccia un grosso fagotto, proteggendolo alla meno peggio con un lembo del suo tabarro. Il sentiero si inerpicava bruscamente sul fianco della collina e diventava difficile seguirne il tracciato sotto lo spesso manto bianco. Un orecchio attento avrebbe percepito delle strane grida, ma il vento impetuoso assorbiva ogni rumore, trasportandolo lontano nell’immensità selvaggia di quella landa della Cornovaglia. Il panorama era quello tipico dei paesaggi invernali di campagna: gelido e degno di figurare su una cartolina di auguri natalizi.

Fred Cummings, sudato e con i nervi a pezzi, riuscì comunque a mantenere il controllo. Non era una serata qualsiasi, su questo non c’erano dubbi. Si era appena trasferito nella regione come medico tirocinante, con l’intenzione di succedere un domani al dottor Charles, che assisteva fin dal suo arrivo. Ma quel giorno il vecchio medico era stato chiamato con urgenza, sicché il giovane e inesperto Cummings si era ritrovato da solo a far fronte a un caso piuttosto imbarazzante. Alla fine se l’era cavata egregiamente, sebbene la sua paziente gli avesse affidato un ulteriore compito ancora più strambo: una missione urgente, che non avrebbe potuto disattendere in alcun modo. Così, con il fagotto stretto fra le braccia, era uscito ad affrontare il vento e la neve, risalendo senza indugio la collina in direzione della fattoria dei Neilsen.

Extra

All’interno, il racconto La mia battaglia di Liudmila Gospodinoff.

L'autore

Alsaziano, Paul Halter ha sempre dichiarato la sua predilezione per John Dickson Carr, di cui si professa devoto ammiratore. Ha scritto il suo primo poliziesco, La quarta porta (Il Giallo Mondadori, n. 2438), nel 1987 e si è subito imposto, vincendo il Prix du Festivalde Cognac, come uno dei maestri del “delitto di camerachiusa”.

Info

Il grido della sirena di Paul Halter (Il Giallo Mondadori n. 3161), 224 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Angelo Petrella