La collana “Il Giallo Mondadori” di luglio (n. 3157) presenta Morte a Blackheath (Death on Blackheath, 2013) di Anne Perry, 29ª indagine del capo della Sicurezza nazionale Thomas Pitt.

La trama

In un mattino d’inverno il cadavere sfigurato di una ragazza viene rinvenuto in una cava di ghiaia. Il castano rossiccio dei capelli ricorda le ciocche macchiate di sangue trovate in precedenza non lontano, nei pressi di una casa da cui è scomparsa una domestica. Il problema è che la casa appartiene a un alto funzionario governativo, Dudley Kynaston, titolare di un importante incarico nella difesa navale. Perciò le indagini, che richiedono la massima discrezione, vengono affidate a Thomas Pitt, direttore della Sicurezza nazionale. Le pressioni per arrivare velocemente a un risultato sono comprensibili, di fronte al rischio di uno scandalo, anche se interferiscono con il perseguimento della verità. Potrebbe sembrare che si cerchi di occultare qualcosa di sgradevole. E infatti, scavando sempre più a fondo, Pitt porterà alla luce segreti tali da mettere in pericolo non solo la carriera e la reputazione di una personalità così influente, ma perfino la regina e tutto il paese. Per scoprire che, a volte, l’omicidio non è il peggiore dei crimini.

L’incipit

Pitt rabbrividì. In piedi sulla rampa di scale che portava dal seminterrato al marciapiede, guardava i grumi di sangue e capelli sparsi per terra. Sui gradini sopra e sotto di lui c’erano inoltre schegge e frammenti di vetro, e anche lì c’era del sangue, in alcuni punti già rappreso. Nel tratto che conduceva alla cava di ghiaia, poco più avanti, sibilava il vento di gennaio.

— E così non si trova più una domestica? — domandò a bassa voce.

— Sì, signore, purtroppo — rispose cupo il giovane sergente di polizia, il viso contratto nella luce grigia del mattino. — Considerato chi abita nella casa, abbiamo pensato di chiamarla subito.

— Avete fatto bene — lo rassicurò Pitt.

Si trovavano a Shooters Hill, un bel quartiere residenziale alla periferia di Londra, non lontano da Greenwich, sede sia del Royal Naval College sia del Royal Observatory che forniva l’ora a tutto il mondo. L’imponente casa che s’innalzava sopra le loro teste nell’aria ferma e brumosa apparteneva a Dudley Kynaston, un funzionario governativo, investito di un alto ufficio nella difesa navale, esperto di armamenti. Un atto violento in prossimità della sua abitazione chiamava necessariamente in causa la Sicurezza nazionale e cioè Pitt, che ne era il capo, per quanto di abbastanza recente nomina e dunque non ancora completamente a suo agio con lo straordinario potere che la carica comportava. Forse non lo sarebbe mai stato, a suo agio, perché si trattava di una responsabilità che, in ultima analisi, non avrebbe potuto dividere con nessuno. I suoi trionfi sarebbero stati segreti; i suoi fallimenti tristemente pubblici.

L'autrice

Anne Perry nasce a Londra nel 1938. Terminati gli studi incomincia a girare il mondo, facendo la hostess sugli aerei e a terra e lavorando anche nel settore alberghiero e in quello della moda. Tornata in Inghilterra nel 1972, dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti, la Perry inizia a scrivere romanzi storici. Il successo però le arride solamente quando ha l’idea di realizzare un romanzo poliziesco ambientato in epoca vittoriana. Incomincia così la serie dedicata all’ispettore Pitt, a cui farà seguito, qualche tempo dopo, quella incentrata sull’ispettore Monk. Entrambe le serie hanno ottenuto una vasta popolarità in Gran Bretagna e in tutto il mondo.

Info

Morte a Blackheath di Anne Perry (Il Giallo Mondadori n. 3157), 280 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Marco Bertoli