Quest’anno potremmo trascorrere le prossime giornate di festa in maniera alternativa: ecco una lista di “gialli sotto la neve” assolutamente da non perdere!
Cominciamo con un grande classico: che Natale sarebbe senza Il Natale di Poirot di Agatha Christie? Tutto inizia con una tradizionalissima riunione di famiglia, quando i parenti, rimasti separati per tutto l’anno, decidono di mettere da parte ogni rancore per trascorrere insieme un “sereno” Natale. Soltanto Poirot non si lascia ingannare: lui è l’unico che riesce a vedere chiaramente tutta l’ipocrisia celata dietro ai volti sorridenti mentre si scambiano auguri di Natale poco sinceri. Come previsto dal grande detective, la situazione precipita: gli antichi rancori tornano a galla e il vecchio e tirannico Simeon Lee, colui che aveva voluto radunare la famiglia per Natale, finisce assassinato… Ma com’è stato possibile, dal momento che la vittima si trovava in una stanza chiusa dall’interno? Tocca a Poirot risolvere l’enigma, muovendosi in un’ambiente dove tutti sono ugualmente sospettabili e chiunque potrebbe rivelarsi l’assassino.
E dopo un’autrice inglese, dedichiamoci a uno scrittore americano. Stiamo parlando di Rex Stout, creatore del famoso detective Nero Wolfe, che nel romanzo Festa di Natale è impegnato a risolvere un caso davvero insolito, con Babbo Natale come sospettato numero uno. Archie, l’assistente di Wolfe, partecipa a una festa di Natale, durante la quale dovrebbe dare l’annuncio del suo imminente matrimonio, ma una terribile disgrazia rovina la gioiosa atmosfera. Il padrone di casa, infatti, viene avvelenato e un uomo, travestito da Babbo Natale, si allontana dalla scena del crimine facendo perdere ogni traccia di sé.
In La voce di Arnaldur Indridason, invece, avviene l’esatto contrario rispetto a quanto era accaduto nel romanzo di Rex Stout: Babbo Natale non è il sospettato, bensì la vittima! L’islandese Indridason è perlopiù conosciuto per i suoi romanzi polizieschi incentrati sulle avventure dell’agente Erlendur Sveinsson, che in La voce si ritrova appunto a indagare sull’omicidio di Babbo Natale. Cos’è successo? Un vecchio, travestito da Babbo Natale, è stato ritrovato morto nello squallido seminterrato di un grande albergo di Reykjavik. Chi è in verità la vittima? Perché è stato ucciso? E soprattutto da chi? Per poter seguire meglio le indagini, Sveinsson si stabilisce nell’albergo in cui è stato commesso il delitto. A complicare le cose sarà una lunga serie di grotteschi personaggi, che abitano all’interno dell’hotel e nascondono troppi segreti dietro la facciata di eleganza e innocenza…
Concludiamo questo rapido viaggio nel mondo del giallo a sfondo natalizio con un famosissimo autore norvegese. Con il romanzo La ragazza senza volto, il sesto della serie incentrata sulle avventure del commissario Harry Hole, Jo Nesbø ci conduce in una Oslo sommersa dalla neve e costretta ad assistere a un raccapricciante delitto. L’atmosfera natalizia sembra riempire i cuori di bontà. Soltanto Harry Hole pare immune alla serenità che lo circonda, sempre troppo preso dal suo unico chiodo fisso: la bottiglia di whisky. È in corso il Concerto di Natale, quando un membro dell’Esercito della Salvezza viene giustiziato in mezzo alla folla festosa. Hole si immerge nelle indagini, l’unico modo per lui per tenersi lontano dall’alcol. Per fortuna un reporter è riuscito a scattare alcune foto dell’assassino, ma le immagini che il commissario si ritrova ad esaminare sono sconcertanti. La sola certezza che quelle foto possano offrire è che l’omicida è un ragazzo, i cui lineamenti però sembrano diversi in tutte le immagini, come se una maschera li camuffasse in modo nuovo in ogni frazione di secondo. Hole si ritroverà a seguire le tracce dell’assassino fino a Zagabria, dove per anni un bambino ha giustiziato soldati serbi senza essere mai identificato.
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