Eclissi Editrice, nella collana I Dingo pubblica il romanzo Anna Senzamore (2016) dello scrittore Eugenio Giudici, già noto ai lettori italiani per il romanzo L’ultimo galeone, un interessante giallo storico (Castelvecchi editore).
Con questo romanzo inizia una serie nella quale il lettore seguirà le indagini del vice commissario Saro Di Matteo (in seguito promosso commissario) che dalla sua sede di Novara viene inviato a Domodossola per investigare su di un omicidio compiuto forse con un veleno.
Siamo in pieno periodo fascista e a dicembre anche a Domodossola si festeggia il Natale di Roma con l’intervento delle autorità locali, al ballo intervengono anche le persone “importanti” del paese come Anton Von Kitrowski che può vantare una lontana parentela asburgica, Ulisse Riva socio di Anton, Elena la bella e procace moglie di Ulisse, Giovanni Bosio e sua sorella Anna giovane maestra del paese.
Fuori la pioggia sta flagellando il paese e quando ormai la festa volge al termine Anton Von Kitrowski invita il socio e i vari amici a recarsi alla sua villa per chiudere in bellezza la festa.
Anton vive praticamente alle spalle della sua ricca madre Lili Von Kitrowski che praticamente vive reclusa nella villa.
La festa termina con una lite tra Anton e il suo socio Ulisse che non sopporta il fatto che Anton ormai più che brillo voglia ballare in continuazione con la bella Elena.
Il giorno dopo però una domestica scopre il corpo di Anton riverso su di un divano. L’uomo è morto, subito intervengono i carabinieri e si sospetta che sia stato avvelenato.
Per indagare viene appunto inviato il vice commissario Di Matteo che inizia una difficile indagine, che porta alla luce vari segreti, ma tutto sembra indicare che la colpevole dell’avvelenamento sia stata la dolce e tranquilla maestrina.
Ma sarà proprio così?
Un romanzo che ben descrive la situazione italiana durante il periodo fascista, personaggi descritti molto vividamente e una trama interessante
l’autore:
Eugenio Giudici è nato a Rho nel 1950. Ha studiato Architettura e per dieci anni ha lavorato come pubblicitario, partendo da creativo e finendo amministratore delegato. Entrando poi nel mondo della moda.
E’ stato finalista al Premio Calvino 2012 con Piccole storie, edito da Antigone. L’ultimo galeone è il suo primo romanzo. Un giallo avvincente, che fonde sapientemente la realtà storica della Guerra Civile spagnola e la finzione letteraria.
la quarta:
Anche a Domodossola si festeggia il Natale di Roma. Anton Von Kitrowski lascia il ballo di gala con gli amici e raggiunge la sua dimora all’inizio della valle. Il giorno dopo lo trovano morto nel salotto di casa. Avvelenato. Da Novara viene mandato un vicecommissario perché svolga le indagini.
Sullo sfondo di un fascismo reso blando da una tranquilla vita di montagna, fatta di incontri quotidiani e di una nomenclatura semplice… il farmacista, il dottore, il conte il brigadiere la maestra il mezzadro il giardiniere, in attesa dei riscontri di laboratorio, Saro Di Matteo interroga amici e conoscenti che erano con la vittima scoprendo che ognuno avrebbe avuto un motivo per ucciderlo.
In particolare Anna Bosio, sulla quale anche il Commissario Capo punta il dito, responsabile di aver portato al Von Kitrowski l’ ultima bevanda da lui assunta prima della morte.
Questa soluzione del caso porterebbe al vicecommissario la promozione che aspettava da tempo ma anche l’immediato trasferimento in una città lontana che lascerebbe Anna sola a sopportare l’accusa.
Di Matteo non riesce ad evitarne l’arresto e la rottura di un sottile filo d’amore che sembrava intercorrere tra loro due. Tuttavia ricostruisce fatti, storie personali, situazioni, alla ricerca di qualcosa che scagioni Anna, la persona gentile verso la quale sente simpatia.
Il racconto comincia con “Era una notte buia e tempestosa”.
Eugenio Giudici, Anna senzamore (2016)
Eclissi Editrice, collana I Dingo, pagg. 323, euro 12,00
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