GialloSvezia di Asa Larsson, Stieg Larsson, Henning Mankell e altri, Marsilio 2016.
E’ da un po’ di tempo che mi butto sui racconti. Forse per la frettolosa voglia di vedere come va a finire, forse perché stanco di storie più lunghe. Fatto sta che mi sono beccato questi diciassette con una introduzione sugli autori e la postfazione di John-Henri Holmberg, praticamente una breve storia del giallo svedese.
Che dire? Difficile farne una sintesi. Molti racconti sono ambientati la vigilia di Natale con la neve che scende o è già scesa, spesso rigata di rosso sangue. Un’atmosfera candida brutalizzata dall’uomo. Delitti con l’immancabile ispettore, uomo o donna che sia, travagliato/a dalla sua vita matrimoniale e uno sguardo critico a certi aspetti della società. Tipico esempio Il postale di Asa Larsson. A Kiruna, 14 dicembre 1912. Nevica, un ragazzo di tredici anni lungo la strada con la testa sfondata, ucciso anche il postino con un colpo alla schiena. In città socialisti, comunisti, agitatori, sindacalisti, religiosi laestadiani dal puritanesimo radicale e predicatori (un bel casino per ridurla in termini popolari). Indaga lo sceriffo della contea Biörnfot, pasta d’uomo, rapporto complesso con la moglie e un’autoaccusa che non convince. Oppure Qualcosa nei suoi occhi di Dag Öhrlund. Una ragazza curda dell’Iran settentrionale, fidanzata con uno svedese decisamente contro il parere del padre, “perde il contatto con la ringhiera del balcone e cade” sfracellandosi al suolo. Chi cerca la verità è l’ispettrice Jenny Lind, incazzata nera perché cornificata dal marito. Il padre sembra l'assassino, però nei suoi occhi appare qualcosa…
Spesso il rapporto interpersonale sta alla base delle vicende narrate, un qualcosa che si è rotto nel passato (il passato riemerge sempre terribile), che può portare a tragiche conseguenze, anche se queste vengono mascherate abilmente dallo scrittore sino alla fine. Il passato tremendo, dicevo, come in Troppo tardi si sveglierà il peccatore di Katarina Wennstam dove piano piano viene alla luce un vecchio assassinio di un ragazzo e, insieme a questo, il problema dell’accettazione dei gay.
C’è la vendetta di chi si sente tradita da tutti, o il pazzo omicida che cammina nella notte, bussa alle porte e uccide, travagliato da ricordi mostruosi e incubi ricorrenti. Morti e morti ma anche racconti senza un filo di sangue. Un vecchio vedovo di ottant’anni, al camposanto c’è una lapide nera con scritto sopra il suo nome. Perché?. Oppure, il signor Michael November Collins viene chiamato a presentarsi dal dottor Mark Wester per una visita medica alla quale non può sottrarsi. C’è uno scienziato che sta morendo e occorre salvare il suo cervello. Ma lui che c’entra?…(anche un po’ di fantascienza con il giovane Stieg Larsson.)
Fra gli altri troviamo, di puro intrattenimento, Un incontro improbabile di Henning Mankell e Häkan Nesser, l’unico racconto in coppia dei due famosi scrittori. Vigilia di Natale con la neve. L’incontro è quello delle loro creature, Wallander e Van Veeteren in un ristorante di Maardan. Wallander ha perso la strada e Van Veeteren aveva in programma una partita di scacchi con l’amico Mahler andata a ramengo. Però si può giocare a bridge contro due tipi seduti più in là che si rivelano essere, addirittura, i due scrittori…
E poi storia di bambini le cui mamme da sole non ce la fanno più, il milionario cafone e prepotente, un matrimonio sotto terra, la vendetta di un’isola…Abilità di costruzione, sapienza di scrittura, ora intensa, ora lieve, drammatica, leggera, ironica secondo l’occorrenza. Ottimo livello con qualche piccola caduta che diciassette racconti possono produrre momenti di inevitabile ripetitività.
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