Delitto in prestito e altre storie di Cornell Woolrich, Mondadori 2016.
Quando mi trovo davanti a Cornell Woolrich mi prende un non so che, una specie di ansia e di brivido incorporato. C’è sempre qualcosa di imprevisto e di ossessionante nelle sue storie.
Sentite questa. Jerome Swanson ha bisogno di soldi per curare il figlio malato. Ma come procurarseli? Viene a fagiolo il “Daily Reflector” con la bella somma di dollari che mette a disposizione di chi darà informazioni per la cattura dell’assassino di Robert J. Ranger, facoltoso agente di cambio. Bene, il gioco è fatto. Basta qualche ricerca, presentarsi come l’assassino stesso, intascare i bigliettoni e poi il nostro Jerome si trarrà d’impaccio con la testimonianza della moglie e del dottore. Ok, ottima idea, se tutto filasse liscio…
Murray Hobart, esperto, espertissimo di francobolli. C’è bisogno di lui per l’ispettore Foster. E’ stato ucciso un agente immobiliare soffocato nella sua poltrona con un fazzoletto, collezionista pure lui di francobolli e alcun album tutti intorno al luogo del delitto. Bisogna ispezionarli per vedere di ricavarci qualcosa, una traccia, un indizio. Tra i francobolli il famoso Capo di Buona Speranza che vale una fortuna. A meno che non si tratti di un falso. Ma Murray sa come verificarlo e ora lo hanno lasciato tutto solo. Allora potrebbe…la tentazione è forte…
Due amici diversi: Bill Brown, vivace, brillante, pittoresco e Joe Greeley, un semplice sgobbone. Due poliziotti, il primo promosso e il secondo solo a fare pesanti ricerche (vedi il destino). Un omicidio e i due che indagano insieme. Qualcosa nel comportamento di Bill non quadra. Qualcosa di poco chiaro…
In prima persona. Il Caso. Un giornale, conti inattivi non reclamati da molti anni. Un peccato lasciarli lì. Occorre studiare la faccenda e farsi passare per il possessore di uno dei conti stessi. Tutto fila liscio, un sacco di soldi in tasca per chi racconta la storia. Ma c’è qualcuno che lo nota, che lo fissa in un night club. Certo un poco di buono. Per risolvere il problema l’aiuto di un amico occasionale (bastano dieci dollari). Ma il destino è davvero incredibile…
Ecco, dicevo, il Destino, il Caso, qualcosa che all’improvviso si intromette nell’agire dell’uomo e ne condiziona il suo scopo. Spesso in negativo, talvolta con inaspettata sorpresa positiva.
Ogni volta che leggo i racconti di Cornell Woolrich, non so perché ma mi pare di essere catapultato in un’altra dimensione.
Per I racconti del giallo, Zezolla di Diego Lama
Napoli 7 settembre 1884, al tempo del colera.
Il Commissario Veneruso al bordello (sì, ci va anche lui). Lo aspetta, come sempre, Annarella. Dalla finestra vede un morto in un altro bordello di rango inferiore. Occorre indagare. Un uomo strangolato, scrittore di favole, e un paio di scarpe sotto il letto. Era venuto con una certa Zezolla che chiamano Cenerentola. Ma questa Zezolla sembra sparita. Però quelle scarpe…
“Che serata!” scandito a ripetizione lungo il racconto come omaggio al grande Totò.
Gradevole.
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