Sherlock Holmes e il caso del papiro egizio di David Stuart Davies, Mondadori 2015.
In primis ad una seduta spiritica per smascherare un ciarlatano. Qui anche la presenza di un certo Sebastian Melmoth, “dandy dissoluto”, con il quale il nostro Sherlock dovrà vedersela in seguito, e che ha la fissa del problema della morte da risolvere, perché “c’è una chiave capace di rivelare il segreto di tutto.”
Siamo nella primavera del 1896 quando l’ispettore Hardcastle bussa alla porta di Sherlock Holmes per chiedere il suo aiuto. Due ladri hanno rubato un papiro al British Museum, dopo avere ucciso il guardiano notturno. Tale papiro, scritto con un codice particolare, se decifrato serve per trovare il Libro dei Morti che custodirebbe il segreto della vita eterna. Ecco che ritorna in ballo Sebastian Melmoth e le sue ossessive teorie. Ci deve essere per forza il suo zampino nel furto al museo, ma questi sembra rimasto stecchito in un incidente di caccia. Scomparso pure l’archeologo Alistar Andrews, come afferma la figlia Catriona, evidentemente sequestrato per la già citata decifrazione.
La faccenda si fa difficile e complessa mettendo a dura prova le capacità del Detective per antonomasia costretto a scontri, spari, ganci al mento, fughe, aiuto dagli irregolari di Baker Street, discussioni con Hardcastle che si sente messo da parte, passaggi segreti, incendio pericoloso, brivido e suspense sparsi per tutta la vicenda. Con il dottor Watson pronto a raccontarci la storia nei minimi dettagli, a mettere in risalto le caratteristiche del Nostro (ce l’ha sempre con le donne, per esempio, e non manca di punzecchiare lo stesso scrivente) e pronto pure a intervenire magistralmente all’ultimo istante, per evitare una tremenda vendetta. Piccolo capolavoro “con l’azione che si sposta da Londra alle zone rurali del Norfolk, tra le montagne del Cumberland e il pittoresco Lake District”.
A fine romanzo, nell'area degli approfondimenti a cura come sempre di Luigi Pachì, due importanti contributi: La ferrea logica sherlockiana del medesimo Pachì e George Newnes e Arthur Cona Doyle: un sodalizio di grande interesse di Gabriele Mazzoni.
Buona lettura.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID