Perry Mason e la rossa ambiziosa di Erle Stanley Gardner, Mondadori 2015.
Una rossa, Evelyn Bagby, “avvenente cameriera in cerca di un’occasione nel mondo del cinema”, in giudizio accusata di un furto ai danni di un’attrice hollywoodiana. Difensore d’ufficio il giovane Frank Neely. Da solo forse non ce la farà a tirarla fuori dai guai, ma con l’aiuto inaspettato di Perry Mason il problema sembra più risolvibile (intanto una bella lezione su come condurre l’interrogazione di un teste accusatore).
E, infatti, la nostra pimpante rossa viene scagionata con la possibilità di ottenere
un congruo risarcimento. Non finisce qui. Il fatto principale è il tentativo di qualcuno in auto con la testa infilata in un sacco (si scoprirà poi che trattasi di una federa di guanciale) e due buchi per gli occhi che la sta seguendo. Evelyn, impaurita, spara due volte alla cieca. Solo che il guidatore si ritrova con un buco nella tempia. Come spiegare l’accaduto?
Inevitabile processo e scontro tra Hamilton Burger, grosso procuratore distrettuale, e Perry Mason tra ghigni, guati, dichiarazioni, repliche, obiezioni accettate e respinte, proteste, scatti, risatine, latrati, gracchiamenti, esultanze con il giudice Kippen “sconcertato e perplesso”.
Una lezione da manuale sul sistema giuridico americano.
Per “I racconti del giallo” So Lonely di Riccardo Landini.
Un ragazzo, Simone, scomparso tanti anni fa. Dal capitano Fulvio Sanacore arriva Galasso, il padre del suddetto che aveva fatto un concerto insieme al nostro poliziotto nell’età più bella. Chiede che indaghi sul caso. Dal fascicolo che riguarda il fatto tre pagine mancanti (perché?). Probabile depistamento. Alla fine il caso è risolto e dalla musicassetta donatagli da Galasso le note di So Lonely dei Police suonate da Simone e Sanacore. Nostalgia.
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