Apparso in Italia unicamente nel 1970 (Il Giallo Mondadori n. 1128), un romanzo dell’irresistibile Donald E. Westlake torna nelle nostre edicole questo mese grazie a I Classici del Giallo Mondadori.
Ecco dunque Qualcuno mi deve del grano (Somebody Owes Me Money, 1969).
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Dalla quarta di copertina:
Chester Conway è un tassista con l’hobby delle scommesse. E quando la fortuna decide di sorridergli, lo fa in modo imprevedibile salendo sul suo taxi nei panni di un cliente. Nulla da segnalare fi no all’arrivo a Manhattan, dove però, invece della mancia, il tizio gli passa una dritta su un cavallo sicuro e tanti saluti. Bella fregatura. Un momento... e se poi ci azzeccasse? Sarebbe l’occasione di chiudere un periodo di scalogna nera al tavolo da poker, altro hobby innocente che sta allungando parecchio la lista dei suoi creditori. Per convincersi gli basta poco, per piazzare la puntata al suo allibratore ancora meno. Il cavallo vince la corsa, lui quasi mille dollari! Purtroppo per Chester, non sarà facile riscuotere dopo aver trovato l’allibratore morto ammazzato. La dea bendata, volubile per definizione, gli ha già girato le spalle. E la vera scommessa da non perdere, mentre cerca di recuperare i suoi soldi, sarà quella di salvare la pelle.
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Ecco l’incipit:
Scommetto che se non fossi un tipo tanto chiacchierone non sarebbe successo niente. È sempre stato il mio guaio, la parlantina, sebbene ci sia chi, magari, potrebbe insinuare che il mio guaio consista in qualche altra cosa. Ma la vita è un gioco, o almeno così la penso io, e non tutti i grandi parlatori di questo mondo sono al Parlamento.
Io faccio il tassista a New York City. Spesso mi sento chiedere dai clienti il motivo per cui un tipo eloquente come me si sia ritrovato a fare il conducente di taxi e io, di solito, rispondo con un cordiale sproloquio, dando però soltanto un sunto della verità. Per essere sincero, la mia eloquenza non dipende da una vera e propria cultura, ma da molte letture, il che limita, in certo qual modo, le mie possibilità di lavoro. Questo mestiere mi dà l’opportunità di scegliermi gli orari che preferisco: turno di giorno quando il campo delle corse è chiuso e di notte quando è aperto. Se poi da qualche parte c’è una partita di poker che m’interessa, taglio la corda e nessuno mi dice niente. E quando sono in bolletta posso lavorare finché voglio per rimpinguare un po’ le mie finanze.
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Donald E. Westlake (1933-2008), statunitense, è approdato alla carriera di scrittore dopo svariati impieghi e un’esperienza in un’agenzia letteraria. Maestro insuperato del filone del giallo umoristico, culminante nelle avventure del ladro Dortmunder, si firma anche con diversi pseudonimi: come Richard Stark ha dato vita al ciclo di romanzi con protagonista il rapinatore Parker. Ha vinto tre volte il Premio Edgar con un romanzo, un racconto e una sceneggiatura, e nel 1993 ha ricevuto il titolo di Grand Master assegnato dall’associazione Mystery Writers of America.
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Qualcuno mi deve del grano di Donald E. Westlake (I Classici del Giallo Mondadori n. 1362), 210 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Maria Luisa Bocchino
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