Torino invernale. Susanna Marino (soffre di narcolessia), venuta fuori da una vicenda tragica vissuta in Tutto quel rosso, si laurea con una tesi su Dario Argento. In cerca di lavoro accetta la proposta dell’investigatore privato Roberti di ritrovare L’autuomo, film di Marco Masi del 1984, rarissima copia pirata in videocassetta. Nello stesso tempo un assassino fa fuori persone che portano il nome di Stefano Salvatori (perché?) e parallela si snoda pure la storia del ragazzino Alex alla ricerca del padre, coadiuvato dalla figura, o meglio dallo spirito di Bon Scott (cantante rock), che lo segue nel suo percorso. Personaggi della polizia standard con lo scontro tra il commissario Francesca Sanniti, fortemente determinata, e la macchietta dell’incapace sovrintendente Fani.
Capitoletti brevi, scrittura veloce e incisiva, cambio repentino di fronte, le storie che vanno ad intrecciarsi fra loro, spruzzatina di sesso al momento giusto, il passato tremendo che ritorna, cultura cinefila ad abundantiam, canzoni, testa e movimento a braccetto, pericoloincombente, paura con macchine che possono sdraiarti sull’asfalto e i rottweiler pronti a sbranarti. L’eroina Susanna al di fuori degli schemi tradizionali, chiusa in se stessa e fragile, pronta a ricevere l’appoggio del lettore.
Finale in crescendo ricco di colpi di scena nel solco di una lunga tradizione e dunque piuttosto prevedibili (fuga, inseguimento, qualcuno che sta per spararmi però c’è un altro che mi salva). Il tratto distintivo della Astori è la freschezza giovanile della sua scrittura tra musica, film, libri e quel pizzico di mistero che gira intorno ai personaggi. Immersi, questa volta, in un blu che non promette niente di buono.
Per I racconti del giallo ecco La bambina pagana di Ilaria Tuti, vincitrice del premio Gran Giallo Città di Cattolica 2014.
Venzone. Ritrovata una mummia di una bambina. Più precisamente di Anna Sabot, cinque anni, spirito controcorrente, una piccola pagana, uccisa con un colpo al cranio. Indaga l’ispettore Thomas Mei che ritrova il suo comandante di leva Edoardo Crapiz. Tutto ruota intorno alla figura di Annadiventata un essere scomodo da far sparire. Racconto ben costruito.
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