Graditissima sorpresa nel numero 21 de Il Giallo Mondadori EXTRA, questo novembre in edicola: ecco Bed Time (Mientras duermes, 2011) di Alberto Marini
Da questo romanzo è stato tratto il film Bed Time, scritto da Alberto Marini e diretto da Jaume Balagueró, il regista spagnolo di film come [Rec], Nameless e Darkness.
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Dalla quarta di copertina:
Non c’è figura più rassicurante del portiere di un condominio. Regola confermata dall’insospettabile Cillian, che presta servizio in un elegante palazzo dell’Upper East Side. Gli abitanti ricorrono a lui per qualsiasi inconveniente, certi di poter contare su un uomo così dedito al prossimo. Talmente dedito da conoscere ogni minimo dettaglio della loro vita. Tanto da intrufolarsi non visto negli appartamenti per scoprire i segreti di ciascuno, per spiare i momenti più intimi. Come con Clara, la sua vittima prediletta. Guardarla dormire sotto l’effetto di un narcotico, e farle delle cose, è per lui un piacere proibito che rasenta l’estasi. Infliggere sofferenze con sottili torture psicologiche, senza arrecare alcun danno fisico alle sue cavie inconsapevoli, è lo scopo della sua esistenza. Ossessionato dalla felicità che non possiede, vuole negarla anche agli altri. E in questa agghiacciante follia persecutoria Cillian non potrà che spingersi troppo oltre, un orrore dopo l’altro. Incarnazione del male che si annida nel luogo più sicuro. La casa.
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Ecco l’incipit:
Un suono intermittente. La sveglia del suo orologio da polso aveva una tonalità irregolare, discreta, appena udibile, ma sufficiente perché Cillian aprisse gli occhi di soprassalto.
Si affrettò a spegnere l’allarme. E la stanza fu avvolta di nuovo dal silenzio, rotto solo dal suo respiro e da quello più lieve, leggermente sincopato, alle sue spalle.
Con la mano ancora sull’orologio girò la testa, cercando di ridurre al minimo i movimenti sul materasso; la ragazza che dormiva accanto a lui non si era ancora svegliata. Era sprofondata nel sonno, con il viso nascosto dai riccioli rossi. Osservò il suo seno, che si muoveva al ritmo dell’aria che entrava e usciva dai polmoni. Aveva la bocca socchiusa; non respirava dal naso, ma almeno non russava.
Cillian rimase steso sul letto, scoperto, con i pantaloni del pigiama e la maglietta. La sua tenuta abituale mentre lo aspettava.
E, puntuale come ogni mattina, non si fece attendere. Quel turbamento che lo travolgeva pochi secondi dopo essersi svegliato, opprimendogli il petto tanto da togliergli il respiro, arrivò, perentorio e lacerante come sempre.
Si mise supino, lo sguardo inchiodato al soffitto, le mani strette alle lenzuola. Il suo respiro divenne più agitato. Il battito cardiaco accelerò e il sangue cominciò a pulsargli nelle tempie, nelle dita delle mani, nel collo. La bocca gli si seccò. Gli mancava l’aria. Aria.
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Alberto Marini, nato a Torino nel 1972, è laureato in legge e dal 1999 vive a Barcellona con la moglie e le due figlie. Nella città catalana ha lavorato a lungo nel cinema come produttore, sceneggiatore e coautore di lungometraggi. È anche autore della sceneggiatura del film tratto da questo suo primo romanzo.
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Bed Time di Alberto Marini (Il Giallo Mondadori n. 3113), 280 pagine, euro 5,90 - Traduzione di Gabriella De Fina
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