Dopo essere passato per gli Omnibus Mondadori nel 2012, arriva ne Il Giallo Mondadori Sherlock n. 3 il romanzo Sherlock Holmes. La casa della seta (The House of Silk, 2011) di Anthony Horowitz.
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Dalla quarta di copertina:
Sono gli ultimi giorni di novembre e Londra è stretta nella morsa del gelo, sotto una perenne coltre di nebbia. Al 221B di Baker Street due inquilini conversano tra una tazza di tè, l’odore di tabacco nell’aria e il fuoco che arde piacevolmente nel caminetto. Niente lascia presagire l’arrivo di un giovane e molto spaventato mercante d’arte che li trascinerà in un’indagine pericolosa. Tutte le piste sembrano infatti condurre alla sinistra Casa della Seta, un’entità sfuggente e minacciosa che si ha paura perfino di nominare. A raccontare i sensazionali eventi è come sempre il dottor Watson, amico e cronista di Sherlock Holmes. È trascorso un anno da quando il cuore del geniale investigatore ha cessato di battere, e il suo cervello inarrivabile di decifrare gli enigmi più misteriosi. Ora è venuto il momento di consegnare ai posteri un’avventura che, per i suoi risvolti sconvolgenti, all’epoca sarebbe stato impossibile rendere pubblica. Un caso di cospirazione capace di minare le fondamenta stesse del consesso civile.
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Ecco l’incipit:
Ho riflettuto spesso sulla strana serie di circostanze che diede origine al mio duraturo rapporto con una delle figure più singolari e straordinarie del mio tempo. Se fossi incline a filosofeggiare, potrei domandarmi fino a che punto ciascuno di noi abbia il controllo del proprio destino, o se sia mai realmente possibile presagire le conseguenze di vasta portata di azioni che, al momento, possono sembrare del tutto irrilevanti.
Per esempio, fu mio cugino Arthur a raccomandarmi come assistente chirurgo presso il 5º Reggimento Fucilieri Northumberland, poiché riteneva che l’esperienza mi sarebbe stata utile, e non poteva certo prevedere che un mese più tardi sarei stato mandato in Afghanistan. All’epoca, il conflitto che avrebbe preso il nome di Seconda guerra anglo-afghana non era ancora scoppiato. E che dire di quel Ghazi a Maiwand, al quale bastò flettere un dito per perforarmi la spalla con un proiettile? Quel giorno morirono in novecento fra inglesi e indiani, e non dubito che volesse riservarmi la stessa fine. Il caso volle che prendesse male la mira, e anche se gravemente ferito fui tratto in salvo da Jack Murray, mio leale e altruista attendente, che riuscì a trasportarmi attraverso il territorio nemico per oltre tre chilometri, riconducendomi oltre le linee britanniche.
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Ecco un breve estratto della presentazione dell’autore a cura di Luigi Pachì nel suo saggio La ferrea logica di Sherlock Holmes, all’interno del volume:
Nel 2011 Anthony Horowitz, vincitore di un BAFTA Award, creatore della serie televisiva Foyle’s War, soggettista e sceneggiatore di alcuni episodi dell’Ispettore Barnaby, di Poirot e autore della serie bestseller per ragazzi della giovane spia Alex Rider (nove titoli pubblicati tra il 2000 e il 2011), entra in contatto con la Conan Doyle Estate Ltd. Con loro si accorda per la realizzazione di questo romanzo, La Casa della Seta, che vedrà poi la luce nel settembre dello stesso anno per i tipi della Orion. È il primo caso in cui, dalla morte dell’autore del Canone sherlockiano, avvenuta il 7 luglio 1930, gli eredi autorizzano uno dei tanti sequel.
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Sherlock Holmes. La casa della seta di Anthony Horowitz (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 3), 266 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Manuela Faimali
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