- Sono venuto preparato a questo – replicò Holmes, estraendo varie carte dalle tasche. – Ecco una fotografia della coppia, scattata a York qualche anno fa. Sul retro è firmata “Mr e Mrs Vandeleur”, ma non avrà difficoltà a riconoscere lui; e anche lei, se l’ha vista qualche volta. Qui ci sono tre descrizioni di Mr e Mrs Vandeleur firmate da testimoni attendibili, che risalgono ai tempi in cui dirigevano la scuola privata di St Oliver. Le legga, e veda se può dubitare dell’identità di codeste persone. Lei diede un’occhiata ai documenti, poi alzò lo sguardo su di noi col volto rigido e contratto di una donna disperata.
- Mister Holmes – riprese – quest’uomo mi aveva proposto di sposarlo a condizione che io ottenessi il divorzio da mio marito. Mi ha mentito, l’impostore, in ogni modo possibile. Non mi ha mai detto una sola parola che rispondesse alla verità. E perché… perché? Io credevo che fosse tutto per amor mio. Ma ora capisco che non sono stata altro che uno strumento nelle sue mani. Perché dovrei continuare a riporre in lui la mia fiducia, dal momento che lui l’ha tradita? Perché dovrei cercare di proteggerlo dalle conseguenze dei suoi atti malvagi? Mi chieda ciò che vuole, non c’è nulla che mi rifiuterò di fare. Le giuro una cosa soltanto, ed è che quando scrissi quella lettera non avrei mai sognato di poter nuocere a quel vecchio gentiluomo, che era stato il mio amico più generoso.
- Le credo interamente, signora – replicò Sherlock Holmes. – Rivangare questi avvenimenti dev’essere stato molto doloroso per lei, e forse le risulterà più facile se sarò io a dirle ciò che accadde, e lei mi correggerà se farò degli errori. Fu Stapleton a suggerirle di inviare quella lettera?
- Fu lui a dettarmela.
- Suppongo che la ragione che Stapleton addusse fu che lei avrebbe potuto ricevere aiuti da Sir Charles per le spese legali relative al suo divorzio?
- E’ esatto.
- Poi, dopo che lei ebbe scritto la lettera, Stapleton la dissuase dal mantener fede all’appuntamento?
- Mi disse che si sarebbe sentito ferito nella sua dignità se un altro uomo avesse elargito il denaro per un simile scopo, e che, pur essendo povero, avrebbe devoluto fino all’ultimo spicciolo delle sue sostanze a rimuovere gli ostacoli che ci dividevano.
- Sembra un tipo davvero coerente. E poi, lei non seppe più nulla finché non apprese dai giornali la notizia della morte di Sir Charles?
- Sì. Disse che la sua morte era molto misteriosa, e che io sarei stata certamente sospettata se fossero emersi tutti i fatti. Mi ha costretta al silenzio spaventandomi.
- Certo. Però lei aveva qualche dubbio?
- La donna esitò, abbassando lo sguardo.
- Lo conoscevo – continuò. – Ma se lui avesse mantenuto la parola con me, avrei fatto sempre anch’io lo stesso con lui.
- Penso che, tutto sommato, l’abbia scampata bella – concluse Sherlock Holmes. – Lei l’ha avuto in suo potere e lui lo sapeva, eppure è ancora viva. Da alcuni mesi cammina sull’orlo di un precipizio. Ora dobbiamo salutarla, Mrs Lyons, ma è probabiole che avrà nostre notizie molto presto.
- Il caso si va delineando, e i nodi si sciolgono uno dopo l’altro – commentò Holmes mentre attendavamo l’arrivo dell’espresso dalla città. – Presto sarò in grado di esporre in un unico racconto coerente uno dei delitti più strani e sensazionali dei tempi moderni. Gli studiosi di criminologia rammenteranno i casi analoghi accaduti a Grodno, nella Piccola Russia, nel ’66… e naturalmente vi sono gli omicidi di Anderson nella Carolina del Nord; ma questo caso possiede alcuni tratti assolutamente originali. Perfino adesso non abbiamo ancora prove inconfutabili contro quest’uomo tanto astuto. Ma sarò veramente sorpreso se non sarà tutto chiarito prima che andiamo a letto questa sera.
- L’espresso da Londra entrò sferragliando nella stazione, e un omino ispido come un bulldog balzò giù da uno scompartimento di prima classe. Ci stringemmo tutti e tre la mano, e mi accorsi subito, dal modo riverente con cui Lestrade guardava il mio compagno, che aveva imparato un bel po’ di ciose dal giorno in cui avevano lavorato insieme per la prima volta. Mi ricordavo bene lo scherno che le teorie del ragionatore solevano suscitare nell’uomo pratico.
- Qualcosa di buono? – domandò.
- La faccenda più grossa che mi sia capitata da anni – rispose Holmes. – Abbiamo due ore di tempo prima di metterci in moto. Penso che potremmo impiegarle cenando; e poi, Lestrade, potrà purificarsi la gola dalla nebbia di Londra respirando una boccata della fresca aria notturna di Dartmoor. Mai stato laggiù? Ah, bene, vedrà che questa sua prima visita sarà indimenticabile.
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