La bella addormentata di Ross Macdonald, Polillo 2014.
Esplosione di una piattaforma petrolifera a Pacific Point. Disastro ambientale. Una ragazza, Laurel, in stato confusionale e l’investigatore privato Lew Archer che l’accompagna, passando prima da casa sua. Qui essa sparisce con un tubetto di sonniferi. Poi arriva la richiesta di un riscatto alla famiglia. Vero rapimento o montatura, come era già successo in passato, quando la stessa era scappata con il suo fidanzatino? Sulle sue tracce Archer ingaggiato dal marito Tom Russo. Guazzabuglio familiare con il padre, vicepresidente della compagnia petrolifera che ha combinato il disastro (vero proprietario il nonno che ha lasciato la moglie per una più giovane). Di mezzo il passato tremendo che ritorna (un delitto insoluto e l’incendio di una nave).
Selva di problemi e intrighi familiari dovunque ci si giri come il personaggio minore Ramona, piantata dal marito con tre figli, che si consola abbracciata di brutto ai boccali di birra. Arrivano i morti ammazzati, un uomo affogato e uno colpito al capo sulla spiaggia. Aggiungo amanti della stessa donna, matrimoni in crisi, divorzi (compreso quello del Nostro), gelosie, desolazione di sentimenti, vincenti e perdenti, il dio denaro e Archer, uomo onesto e pulito, che osserva, annota, quasi testimone distaccato dalla realtà.
Splendido libro con un senso di disfacimento generale che ti rimane appiccicato addosso dopo la lettura come una chiazza di petrolio.
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