Con il romanzo Gli amanti di Vico San Severino (2014) esordisce nel campo del romanzo giallo Nicola Manzò un napoletano “verace” dai vasti interessi e dalla personalità poliedrica.
Il romanzo è il primo della serie “I delitti del barbiere” proprio per il fatto che molti delitti che avvengono nella città di Napoli saranno discussi e anche risolti proprio mentre il commissario Renzi è seduto sulla poltrona del barbiere Ettore e gli viene insaponato il viso, con grande abilità da Pierino, il “ragazzo” di bottega. Un ragazzo di circa settanta anni che è noto per aver evitato il servizio militare in quanto era “cchiu curto d’’o rrè”. Insomma era più basso del re Vittorio Emanuele III°. Nel corso del romanzo conosceremo anche la zia “indovina" del barbiere, una avvenente giornalista, Gugol, motore di ricerca di internos, capace di reperire qualunque informazione di cose, fatti e persone di Napoli e d’intorni.
Appena arrivato a Napoli il commissario Renzi si trova subito a dover affrontare un caso molto complicato le cui origini risalgono addirittura al 37 a.C. con l’affondamento di una flotta di navi romane che trasportavano forzieri pieni di sesterzi. Durante la guerra, nel 1943, questo tesoro sarà cercato da un ufficiale nazista. Al prezzo di molte vite di prigionieri ebrei ma anche dei suoi commilitoni, riuscirà a entrarne in possesso, ma sarà costretto a nasconderlo e morirà portando il segreto nella tomba
Appena arrivato a Napoli il commissario Renzi dovrà occuparsi di un duplice omicidio che in un primo momento sembra dovuto a un motivo passionale, ma le indagini condotte dal commissario apriranno uno scenario ben diverso e le cause che hanno provocato gli omicidi sono dovute proprio quel tesoro ritornato ora alla luce.
L’autore:
Nicola Manzò è nato in uno dei quartieri più popolari di Napoli, la Stella, a poche centinaia di metri dalla casa di Totò. Lascia gli studi di Architettura al terzo anno e si dedica a tempo pieno alle sue grandi passioni: la scrittura e la scultura; ma nella sua vita non ha disdegnato di fare il posteggiatore, il burattinaio, il mascheraro. Autore prolifico, ha scritto vari lavori teatrali.
Gli amanti di Vico San Severino è il suo primo romanzo.
la “quarta”
Natale è alle porte e ha in serbo un biglietto Milano-Napoli di sola andata per il commissario Alfredo Renzi, padano doc, quarant’anni suonati da un pezzo. Ma Napoli gli riserva un benvenuto poco invitante: due giovani amanti trucidati nel loro letto. Catapultato in una città sconosciuta, alla testa di una squadra di uomini dei quali ancora non ricorda neppure il nome, il commissario Renzi ha per le mani un caso che scuote l’opinione pubblica, e non sa davvero da dove cominciare. Ecco perché decide che la prima cosa da fare è senza dubbio… andare dal barbiere. Si sa, seduti sulle poltrone dei barbieri si scoprono più cose e si conoscono più persone che in qualsiasi altro luogo. E nella barberia di Ettore, infatti, Renzi conoscerà personaggi incredibili, che si riveleranno essenziali per le sue indagini: come Pierino, il ragazzo di bottega, settant’anni suonati da un pezzo, e il gobbo Tatillo, detto Gùgol, motore di ricerca di internos, la rete dei vicoli; o come Enza la Ribelle, al secolo Vincenzo Mazzella, trans dal cuore tenero e sensibile, e zia Mariuccia, l’indovina, che con le sue carte è in grado di vedere tutte 'e ccose. Ed è grazie a questa straordinaria umanità che il nordico e compassato Renzi non solo si troverà presto come in una nuova grande famiglia, ma arriverà a risolvere brillantemente, anche se un po’ fortuitamente, il complicato caso degli amanti di vico San Severino…
Nicola Manzò, Gli amanti di Vico San Severino (2014)
TEA, collana Narrativa TEA, pagg. 322, euro 13,00
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