La morte viaggia in autobus di Leslie Cargill, Polillo 2014.
“Caleb Wainwright morì per un colpo d’arma da fuoco a bordo di un autobus in viaggio da Colborough a Netherton”. Inizio niente male. Sull’autobus, poi, c’è un tizio altrettanto niente male. Un tipo strambo, fissato con l’enigmistica e gli scacchi, capace di perdere il treno ogni martedì e di risolvere i problemi più intricati. Insomma Morrison Shape.
Il morto ammazzato viene fuori poco oltre metà del percorso, quando il motore dell’autobus incomincia a rumoreggiare. Un colpo di pistola al petto e arma sparita. Arriva la polizia nella persona del sergente Matthews (anche lui gioca a scacchi) e l’”ometto”, che si intrufola nelle indagini, suggerisce spunti e suscita discussioni. Intanto sembra che un passeggero si sia volatilizzato (ma come?) e al primo defunto forzato se ne aggiunge un altro per avvelenamento di stricnina.
Il caso si ingrossa, se ne possono notare gli echi sempre più vasti sulla stampa. C’è di mezzo un furto di gioielli e un intrigo gigantesco. Non manca la fuga del probabile assassino con relativo processo.
Insomma, fatemelo dire, gli scacchi al centro dell’attenzione e la vicenda, secondo Morrison Shape, come una partita in cui vince chi pensa sempre con una, due, o tre mosse di anticipo rispetto all’avversario. E, dulcis in fundo, lo ritroviamo seduto davanti ad una scacchiera.
Un lavoro apprezzabile con il connubio “nobil giuoco”- giallo che continua imperterrito il suo bel viaggio insieme a tanti altri compagni di avventura.
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