Un po’ era nell’aria. Forse perché in questi anni ho alimentato spesso la mia vena di “giallista” che ha altri motivi ispiratori e altri modelli rispetto a quella spionistica che pure coltivo ancora con grandissimo piacere. Dopo aver percorso per anni la via dell’Italian Giallo attraverso il racconto più o meno breve (dagli episodi per Confidenze a Giallo 24) mi ero cimentato in Il palazzo dalle cinque porte che sicuramente avrà un seguito, mi è capitata l’occasione di scrivere un testo di media lunghezza, un romanzo breve sulle 160 pagine, come si dice, per la collana Crimen diretta da Daniele Cambiaso per l’editore genovese Cordero. L’idea è maturata a Giallo Latino, nella cornice dell’hotel Miramare che da anni ci ospita e presenta una varietà di bellissime ma anche inquietanti ambientazioni, posto com’è sull’ultimo lembo di spiaggia prima del lago di Fogliano e il parco del Circeo.

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Mosaico a tessere di sangue è, al contrario del Palazzo un vero e proprio Thrilling italiano, ambientato oggi ma con tutti quegli elementi che mi fecero sognare al tempo degli argentiani. Argento ma non solo. Come sapete, in passato ho curato una antologia e scritto un saggio su quella gloriosa stagione cinematografica italiana. Questa volta si tratta di una vicenda con tanto di serial killer, di delitti efferati, di atmosfere claustrofobiche, anche se scoprire realmente l’identità dell’assassino è piacere che avrete solo alla fine del romanzo.

Volevo giocare con i luoghi, l’angoscia, i personaggi e mi sono trovato a dirigere come al solito un mio film “mentale” sostenendo quella che è una mia opinione degli ultimi tempi. Ci sono in giro romanzi troppo lunghi, thriller annegati in fiumi di parole, sottotrame, psicologismi forse non sempre e non obbligatoriamente utili alla trama. Invece così, lasciando che i luoghi emergano da precise pennellate e i personaggi si definiscano per quello che fanno e dicono, il ritmo ne guadagna, la suspense sale, e tutto acquista una dinamicità che a volte fatico a trovare in molti best seller.

Vanità del narratore? magari sì, però l’ho trovata una esperienza divertentissima e mi auguro proprio che il romanzo vi divertirà. Sarà stampato in cartaceo tra una quindicina di giorni recuperabile su IBS, la Libreria Universitaria e direttamente dall’editore oltre che in una scelta di librerie e magari a qualche presentazione. Questi sono i tempi dell’editoria di oggi. Va bene così. Purché si possa essere liberi di raccontare le proprie storie e condividerle con il lettore.

Alla fine ha vinto la voglia di narrare e, per parafrasare un bel thriller degli anni ’70 L’assassino è costretto a uccidere ancora... e con lui l’autore. Fortunatamente solo con la fantasia.